
Soros non sarebbe un burattinaio?
I giornalisti prezzolati e gli sbufalai ci definiscono “complottisti”. L’anomos George Soros, per siffatta malmostosa ciurmaglia, sarebbe solo un mecenate e un grande filantropo. Invece il “misitís ton anthrópon” Soros è solo il burattinaio della Cabala Mondiale.
Proprio in questi giorni è salito alla ribalta mondiale l’affaire Facebook – Cambridge Analytica.
L’AFFAIRE FACEBOOK – CAMBRIDGE ANALYTICA
I Mainstream Media Globali, cioè i “giornaloni” al soldo del Liberalesimo Globale, stanno diventando isterici e striduli nell’accusare Mark Zuckerberg. Vediamo quanto scrive laRepubblica della galassia GEDI, attualmente sotto inchiesta per truffa milionaria ai danni dell’INPS.
Fra 2013 e 2015 lo psicologo e matematico russo-americano 32enne Aleksandr Kogan, ricercatore a Cambridge e titolare della società Global Science Research, con la scusa di effettuare una raccolta dati per una ricerca accademica, sviluppa e diffonde un’applicazione interna a Facebook chiamata “thisisyourdigitallife”. [..] La “mette in moto” assoldando collaboratori su una piattaforma di microlavoretti digitali gestita da Amazon, Mechanical Turk, in modo che a cascata gli intrecci del nucleo di partenza possano prima condurre all’iscrizione di circa 300mila persone e poi, a scalare, alla raccolta di informazioni su 51 milioni di americani.
Questa enorme mole di informazioni – la scoperta è di Facebook ma risale almeno a tre anni fa – viene ceduta, non si sa in cambio di cosa, qualcuno parla di 800mila dollari, alla società britannica Strategic Communication Laboratories, in particolare al suo braccio armato per l’analisi dei dati a scopi politici, Cambridge Analytica. (repubblica.it)
CHI C’È DIETRO CAMBRIDGE ANALYTICA?
Ovviamente dietro Cambridge Analytica ci sono gli “Orchi” nemici del burattinaio Soros. I principali avversatori dell’anomos Soros sono:
Robert Mercer, miliardario americano e finanziatore di Breitbart News, è l’attuale capo di Renaissance Technologies, un hedge fund (ergo, concorrente del burattinaio Soros), tra i più vincenti, se non il vincente assoluto. La “più grande macchina da soldi nella storia della finanza” lo definiva Report in una puntata del novembre 2017.
Il segreto di Renaissance Technologies? Algoritmi basati sul machine learning e l’isolamento dorato in cui vivono i suoi dipendenti, a East Setauket.
Steve Bannon, ex Presidente di Breitbart News ed ex guru del parruccone donald Trump.
Alexander James Ashburner Nix, CEO di Cambridge Analytica. Licenziato il 20 marzo 2018. Il deus ex machina dietro l’elezione di parrucco Trump, è proprio lui, come svela Channel Four.
Aleksandr Borisovich Kogan, è lui lo sviluppatore del giochino su facebook che, scaricato da 270.000 utenti, ha permesso di raccattare i dati di 50.000.000 di utenti americani.
Ma i veri collaboratori – non retribuiti – di Cambridge Analytica sono i miliardi di utenti di Facebook, gli utili idioti che diffondono in rete tutti i particolari della propria vita, dai consumi alle preferenze sessuali, dalla politica allo sport.
Beoti, davvero continuate a credere che Facebook sia gratis?
Siete voi la merce di Zuckerberg!
Ecco quanto affermava l’ex dirigente di Facebook, Chamath Palihapitiya, solo pochi mesi fa:
MA ALLORA CHE C’ENTRA IL BURATTINAIO SOROS, DIRETE VOI?
Ora, sono
tutti contro Mark Zuckerberg. Il Parlamento britannico, quello europeo, il Congresso americano e persino Wall Street che ieri ha fatto precipitare del 7% circa il titolo Facebook, quotato al Nasdaq. Il fondatore del social network si trova ad affrontare la più insidiosa delle crisi: la caduta verticale di fiducia. (Giuseppe Sarcina, Dati rubati, “Facebook crolla in Borsa Washington e Londra contro Zuckerberg”, Corriere della Sera del 20 marzo 2018)
Ma quali dati rubati? Mainstream Media Globali, UE e Congresso USA sono solo una massa globale di ipocriti. Sepolcri imbiancati.
Finché Zuckerberg vende i dati personali che miliardi di idioti gli regalano per favorire gli affari di Multinazionali o del burattino sorosita Barack Obama, tutto va ben, madama la marchesa.
Ma se a lucrarne sono Brexit o Donald Trump (che solo adesso si ammanta dei panni del Catone moralista), ergo schifo, condanna, monnezza!
Se fosse una puntata di Homeland Carrie smetterebbe di prendere il litio, perché quando Obama ha vinto usando i dati abbiamo applaudito, quando invece li ha usati Trump siamo inorriditi. È troppo pure per lei. (wired.it)


INDOVINATE CHI HA GUADAGNATO DALLO SCANDALO FACEBOOK-CAMBRIDGE ANALYTICA: MAGARI IL BURATTINAIO SOROS?
Le impronte della Cabala Globale sono ovunque. A far scoppiare lo scandalo Facebook – Cambridge Analytica è stato proprio uno dei pesi
Informazioni così dettagliate non possono essere giunte se non tramite l’imbeccata degli analisti della NSA, su disposizione di Soros.
Ma è interessante notare che, già prima della pubblicazione dell’articolo di NYT, era cominciato lo shorting (vendite allo scoperto) su Facebook e Google. Indovinate chi è il più noto Short Seller globale? Butto un nome: George Soros?
Blame Facebook FB, -3.34% , looking at its worst daily decline in more than three years, and pulling lots of tech names lower after it revealed late Friday that a firm linked to the 2016 Trump election campaign amassed data from millions of its users without their permission. […]
Weighing in on this, our call of the day from Raoul Pal, Global Macro Investor founder, says Facebook and Google-parent Alphabet’s GOOGL, -2.53% stock may be nearing a critical moment. (marketwatch.com)
Ovviamente, ora i lacché politici della Cabala di George Soros, dal Congresso USA al Quarto Reich Merkeliano, chiedono con unica tonitruante voce la regolamentazione (cioè la censura) di Facebook e Google.
Così i quisling della Cabala Sorosita risulteranno sempre vincenti, come accadde con il burattino Obama nel 2008, a cui venne contrapposto il cabalista che impersonava il ruolo dello sconfitto, John McCain.


L’HOMO CUPIENS DELEUZIANO
Ovviamente l’homo cupiens, cioè il soggetto – anzi l’idiota – che vive di flussi desideranti, propugnato dalla Ur-Sinistra ordoliberista di Deleuze, Foucault, Guattari, Negri, ha già dimenticato le minacce che il Capo della Cabala Globale, l’Anomos George Soros, aveva profferito contro Facebook e Google al suo personale show del World Economic Forum di Davos, dove egli, il più grande nemico delle Costituzioni democratiche statali, accusa Facebook, Google, Alibaba, di essere «i più grandi nemici della democrazia!»
Come ipocrita globale, nessuno batte Soros
George Soros ha sferrato un attacco diretto e forse senza precedenti a Facebook e Google durante il World Economic Forum di Davos. L’investitore ungherese, patrimonio da 8 miliardi di dollari secondo Forbes, ha detto che le dimensioni raggiunte dei big della tecnologia e il loro comportamento “monopolistico” li hanno resi una concreta “minaccia” per la società, danneggiando la democrazia e schiavizzando la mente delle persone, in quanto sarebbero in grado di minacciare alla loro “libertà di pensiero”. Fino a spingersi ad una previsione: i loro giorni sono contati. (Arcangelo Rociola, agi.it)
Scommettiamo che il prossimo scandalo planetario – grazie all‘Imperator del Capitalesimo Globale, Soros – colpirà Google?
Possibile che ci siano utili idioti o mercenari che hanno ancora il coraggio di difendere il burattinaio globale, George Soros?
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