
Meditazioni e Vibrazioni
Propongo una meditazione prodromica a facilitare la Teofania (manifestazione del Vero Dio) nella Vostra Vita, accrescendo il livello delle Vostre Vibrazioni.
Ritengo non sia necessario ricordare se non brevemente tutti gli step indispensabili a meditare consapevolmente e profondamente: spegnere cellulari, evitare elementi di disturbo, rilassarsi senza addormentarsi.
FASE UNO
Il primo passo è iniziare a respirare lentamente, seguendo il ritmo del respiro. Per favorire il rilassamento potreste immaginare di essere su una spiaggia tropicale, sdraiati sul bagnasciuga e lievemente lambiti dalla dolce risacca.
Il sole è caldo e l’acqua, di un perfetto verde cristallino, rinfresca piacevolmente il vostro corpo.
La leggera brezza di mare accarezza il viso e iniziate a respirare sempre più lentamente e profondamente.Vi sentite al sicuro, calmi e protetti, come nel ventre di una madre.
L’acqua è vita ed essa, accarezzandovi, vi libera da tensioni, rabbia, frustrazioni e preoccupazioni. Godete queste sensazioni e seguite il ritmo del respiro, sempre più calmo e profondo.
Siete pronti per la seconda fase.
FASE DUE
Ora siete un albero, una vecchia e possente quercia, radicata in un posto lontano dal tanfo tachicardico dell’attuale flusso mercantile tanatocapitalistico globale.
Il respiro della quercia è lentissimo e profondissimo, e avvertite sul vostro corpo il piacere rilassante del vento che fa stormire le foglie.
Il vostro respiro è sempre più lento e profondo e la quercia, nei secoli continua a crescere, ad occupare una vasta porzione del pianeta.
Ora siete l’Yggdrasill, l’Albero della Vita.

FASE TRE
Finalmente il vostro ritmo lento e prfondo vi fa entrare in contatto con il respiro cosmico, con la vibrazione conosciuta come OM.
Tutto intorno a voi è luce e splendore, vedete avvicinarsi una figura totalmente ammantata di luce. E’ essa stessa la luce.
Lo riconoscete: è Gesù Cristo.
Egli vi abbraccia e dice:
«Finalmente sei giunto!»
e aggiunge,
«Ora non sarai mai più solo».
Vi guarda e i suoi occhi dorati rispendono dentro di voi.
«Ti dirò una verità che porterai sempre nel tuo cuore»;
«Tu ora conoscerai cos’è il Graal».
Un attimo di attesa lungo un’eternità.
«Tu sei il Graal. Ogni uomo o donna lo è».
«La tua coppa era rovesciata, per quello avvertivi il vuoto di una vita materiale deserta e inutile».
«Ora il tuo Graal è rivolto nel giusto verso ed Io potrò riempire della Pienezza della Luce. E finalmente ne sarai pieno, non avvertirai più il greve peso di una vita superficiale e sprecata»;
«Ora hai l’Eternità».

IL RITORNO ALLA COSCIENZA
Il ritorno alla Coscienza e alle basse vibrazioni della Vita Materiale a cui il Demiurgo e il Capitalismo ci hanno condannati è, ovviamente un dolore, utile ad allontanare, per quanto possibile, il nostro tempo dai social e dalle Fake News-Menzogne ammannite dai Mainstream Media dominati dalla Cabala Globale.
Ritrovate ogni giorno le vibrazioni elevate del Respiro Cosmico e non la brutale aritmia di pubblicità e televisione.
Uscite dalla Caverna di Platone e iniziate e camminare verso la Via Iniziatica fondata sulla Conoscenza e sulla Saggezza.
GESU’ E’ IL VERO LOGOS, IL DIO DELLE SUBLIMI RIVELAZIONI E VIBRAZIONI
Gesù è la sincresi di innumerevoli archetipi, l’ipostasi del Dio buono e misericordioso, e Mago Assoluto.
E’ Gesù l’antinomia e il sublime antagonista del turpe Tetragrammaton-Demiurgo che è, invece, l’ipostasi del Caos Assoluto, creatore della più turpe e vile materia e della più gretta avidità, semi deformi gettati sulla Terra che hanno prodotto l’attuale Satanico Capitalismo, la Mercificazione Globale dell’Uomo e il Dominio demoniaco dell’Uomo sull’Uomo.
Ne era ben conscio Marcione di Sinope.
Marcione, che rivela un’istintiva, quasi patologica, repugnanza verso la materia tutta e le leggi stesse della vita, non seppe vedere in esso altro che la storia di un dio [il Tetragrammaton-Demiurgo, ndr] che crea un uomo pieno d’imperfezioni, un mondo pieno di mali; che pone all’origine della vita una somma di atti osceni e ripugnanti. Un dio esso stesso imperfetto come l’opera sua, vittima dì mille incoerenze; un dio che non è, come nel dualismo persiano, un principio o ipostasi di male, ma che, quali che siano stati i suoi piani e la sua volontà, non ha mostrato mezzi e poteri adeguati all’opera prefissasi di organizzare il mondo della materia. Per questa sua incapacità, egli, per tenere a freno la sua opera così imperfetta, è ricorso a una legge ferrea e dispotica, nell’osservanza della quale ha posto il fondamento d’ogni morale e il compimento della quale è garantito da una serie di pene tutte poggianti sull’idea della legge del taglione, ch’egli applica con inflessibile crudeltà anche sui figli dei peccatori e fino alla quarta generazione. (“Marcione”, Enciclopedia Treccani)
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