
INVASIONE!
(Terza e Ultima Puntata)
Non è un caso se i massoni progressisti Aldous Huxley e George Orwell descrissero (rispettivamente in Brave New World e 1984) le distopiche società del futuro, fortemente omogeneizzate, in cui è vietato conoscere la Storia e il cui lessico (Neolingua) viene brutalmente sminuito fino ai termini più basilari e più distorsivi.
Parafrasando George Santayana, «coloro che non ricordano il passato sono condannati ad essere perfetti schiavi»i.
Gli emeriti del FMI hanno trovato la soluzione alla nostra crisi economica: “Dovete morire prima”.
La UE, l’OCSE e il globalista Pier Carlo Padoan propongono di incrementare il “Vat revenue ratio” applicando un’aliquota IVA unica del 22% all’intera base imponibile. Ciò frutterebbe circa 45 miliardi di euro annui, utili a ridurre di 10 punti gli oneri sociali a carico dell’imprenditore capitalista.
Vantaggi per il ceto medio? ça va sans dire, nessuno.
Anzi, 800 euro in più ogni anno di IVA aggiuntiva per famiglia.
Nell’attesa di passare sopra i nostri corpi, gli Agenti della Cabala ci stanno già sostituendo con una delle più grandi migrazioni forzate (rectius: invasione) della Storia moderna.
D’altro canto le psicopatiche élites ci hanno sempre disprezzato e ora esercitano la rabbia da vipere impazzite derivante dalla paura che folle inferocite (“il mucchio selvaggio” secondo il disinformatore del Deep State americano, Walter Lippmann) possano far saltare il banco e inizino a decollare i cabalisti più ricchi del mondo, come fecero i giacobini con le altrettanto inumane e avide élites francesi alla fine del XVIII secolo.
Al riguardo un articolo emblematico di James Traub su Foreign Policy intitolato, “E’ ora che le élites si sollevino contro queste masse ignoranti”.
Ray Dalio, altro pericoloso membro della sinarchia finanziaria, ha riecheggiato tale disgusto verso noi ilici:
Il populismo è un fenomeno politico e sociale che si manifesta nell’uomo comune, normalmente male istruito.
Gli auroreferenziali aristoi della Cabala si riferiscono alla gente comune definendoli spregiativamente – come è uso fare anche il “socialista” e massone neoaristocratico Francoise Hollande – “i senzadenti”.
Indifferenti sono i dàimones della Cabala sul fatto che è proprio a causa della loro psicotica avidità che il ceto medio non ha più i denari necessari a curarsi i denti.
Flavia Perina scrive al riguardo su linkiesta.it:
Ai senzadenti non interessa che Donald Trump dica cose che non piacciono ai media o ai ceti garantiti d’America sulle ragazze o sui messicani. Se avessero studiato economia, spiegherebbero la loro rivolta con il “grafico dell’elefante” di Branko Milanovic, il quale mostra come in un ventennio la globalizzazione abbia arricchito i super-ricchi occidentali e la nascente borghesia dei Paesi emergenti (Cina e India) sospingendo verso la povertà tutti gli altri, e in particolare la fascia media dei cittadini Ocseii.
Abbiamo già spiegato come i vertici della Cabala siano tutti affetti da psicopatìa.
A confermarlo, in tempi non sospetti, lo psichiatra Douglas Kelley, un autentico esperto in psicopatici, avendo potuto studiare i criminali nazisti imprigionati a Norimberga:
[I nazisti erano] essenzialmente sani di mente. […] sapevano bene quello che stavano facendo negli anni del loro spietato dominio. […] Dobbiamo renderci conto che anche in questo Paese [gli USA] esistono persone come loro, e senza dubbio ci sono individui che passerebbero sopra i corpi di metà della popolazione degli Stati Uniti, se questo permettesse loro di controllare l’altra metàiii.
Si rilegga la nostra affermazione, ut supra, alla luce di questa testimonianza, «Nell’attesa di passare sopra i nostri corpi, i dàimones della Cabala ci stanno già sostituendo con una delle più grandi migrazioni forzate (rectius: invasione) della Storia moderna».
Non c’è nessuna differenza, a parte i metodi utilizzati, tra gli psicopatici dei vertici della Cabala (Rockefellers, Rotschilds, Soros, Brzezinski, Kissinger, et similia) e gli psicopatici del NSDAP tedesco.
I cabalisti come Soros & Co. sono i TERMINATOR di miliardi di appartenenti al ceto medio nei Paesi occidentali.


Tornando a Foreign Policy (FP), rivista neocon appartenente all’élitista miliardario Jeff Bezos, appare in luglio 2016 un editoriale di George Soros, nel quale lo speculatore globale ordina imperiosamente ai suoi valvassini UE e BCE:
At least 30 billion euros a year will be needed for the EU to carry out a comprehensive asylum plan. These funds are needed both inside the union, to build effective border and asylum agencies and ensure dignified reception conditions, fair asylum procedures, and opportunities for integrationiv. […]
Cosa vuole il Soros?
Impone che l’Unione Europea metta a bilancio (ovviamente con nuove tasse a carico dei contribuenti degli stati nazionali, cioè noi o con tagli al welfare degli autctoni, cioè sempre noi) almeno 30 miliardi di euro l’anno per accogliere i migranti – il cui l’80% è, a detta della stessa Unione, composto da immigrati illegali.
To finance it, new European taxes will have to be levied sooner or laterv
Lo speculatore ungherese nel suo articolo da illuminista totalitario conclude che l’Unione Europea deve “assimilare” centinaia di migliaia di profughi ogni anno se vuole evitare declino e collasso politico-sociale-economico.
Nella neolingua del Soros e dei Mainstream Media della Cabala, la sostituzione degli autoctoni diventa “assimilazione culturale”. Chi si oppone all’invasione viene tacciato di populismo, complottismo, quando non addirittura di fascismo.
Propagandisti al soldo della Cabala soloneggiano affermando che i cinque miliardi di euro annui che costa attualmente all’Italia l‘invasione dei migranti rappresentano meno dello 0,5% del PIL italiano.
Vorremmo sapere perché gli Italiani dovrebbero svenarsi in tasse per “accogliere” degli stranieri in massima parte clandestini (cioè che non possono vantare alcun diritto d’asilo poiché non provengono da zone di guerra), quando, al contempo, la sprezzante sinistra radical chic e le élites d’Italia negano da anni un sussidio di disoccupazione continuativo a tutti gli Italiani resi disoccupati o inoccupati dall’euro e dalla Globalizzazione.
Ah già, dimenticavo. I soldi dell’accoglienza vanno in massima parte nelle tasche delle solite coop “dell’accoglienza” rosse e bianche.
Un reddito minimo andrebbe, invece, direttamente nelle tasche degli Italiani…
In una serie di diktatvi pubblicati alcuni mesi prima rispetto al citato editoriale su FP, il finanziere ungherese si atteggiava a Gauleiter d’Europa.
Scolpiva le sue personali tavole della legge:
«Primo: la UE DEVE accettare almeno un milione di richiedenti asilo ogni anno»;
«Secondo: la UE DEVE provvedere a finanziare tutti i rifugiati in Libano, Giordania e Turchia»;
«Terzo: la UE DEVE costituire un’unica agenzia europea per i richiedenti asilo»;
«Quarto: la UE DEVE istituire corridoi umanitari sicuri»;
«Quinto: la UE DEVE utilizzare tutte le risorse operative e finanziarie per assicurare efficienti standard qualitativi per il trattamento di migranti e richiedenti asilo»;
«Ultimo: per assorbire e integrare più di un milione annuo tra migranti e richiedenti asilo, la UE DEVE mobilitare il settore privato» (ovviamente a spese del contribuente europeo).


I comandamenti del dio minore György Schwartz, in arte George Soros, ci rendono noto che per la Cabala Globale non v’è alcuna differenza tra migranti illegali (coloro che non provengono da zone di guerra) e richiedenti asilo.
Per favorire la canea dei Globalizzatori, dobbiamo assorbire entrambe le categorie di migranti. Malgrado un costo sociale che diventerà presto insostenibile per le asfittiche finanze di un Paese impoverito come il nostro, derubato anche della sovranità monetaria.
Soprattutto non dovremmo sottovalutare l’attivismo politico ed economico del Soros che ha portato alla rimozione o addirittura alla liquidazione fisica fra il 2003 e il 2011 di Saddam Hussein in Iraq, Zine El-Abidine Ben Alì in Tunisia, Hosni Mubarak in Egitto, Muammar Gheddafi in Libia.
E sulla Primavera Araba, scoppiata proprio grazie alla speculazione sui generi alimentari di hedge fundvii tra cui il “Quantum Fund” di Soros, citiamo GlobalResearch;
E’ chiaro dunque che l’obiettivo di questa “primavera” non ha nulla a che vedere con la democrazia e i diritti umani in Libia e in Siria (e dovunque nella regione MENA), ma era soltanto l’eliminazione fisica dei presidenti Gheddafi e Bachar el-Assad, a costo di distruggere questi due paesi e di liquidare migliaia di Arabi, a costo di finanziare degli jihadisti mangiatori di cuori e tagliatori di teste e offendersi quando essi rivolgono le loro armi contro i loro creatori.
In senso del tutto opposto, ciò che viene chiamata “primavera”, nel caso libico e siriano, è un esempio di scuola di guerra civile fomentata dall’estero col pretesto dei diritti dell’uomo.
Attualmente questi due paesi sono terre di instabilità politica e rifugio di terroristi di Daesh, apertamente finanziati da alcuni paesi occidentali, da paesi arabi e potenze regionali.viii
Non dobbiamo sottovalutare che la Cabala dopo la terminazione del leader libico Mu’ammar Gheddafi, vuole la rimozione di Bashar al-Assad in Siria. E’ per tale motivo che CIA e l’allora segretario di Stato Hillary Clinton fecero cadere nelle mani del Fronte al-Nusra parte dell’arsenale chimico della Siria e, con azioni disinformative e false flag, hanno accusato falsamente dell’uso da parte di Assad di tali armi, con la complicità delle fake news diffuse dai Mainstream Media Globali.
Anche il presunto attacco con armi chimiche ad Idlib rientra nella narrazione mendace dell’asse del male CIA-Mossad e l’attacco ordinato da parruccone Donald Trump con 59 BGM-109 Tomahawk ha dato al mondo la patente dimostrazione che, malgrado le contrarie promesse in campagna elettorale, la Cabala continua la sua campagna contro Assad ed è pienamente in grado di condizionare le decisioni politiche del POTUS Trump che teme più di ogni altra cosa al mondo quell’impeachment organizzato da John McCain e George Soros.
Questa decisione ha ovviamente rafforzato la posizione dell’Isis, come impongono i desiderata di Hathor Pentalpha, la Ur-Loggia dei Bush, Blair, Sarkozy e Abu Bakr al-Baghdadi.
Seymour Hersh, giornalista noto a livello mondiale, ha rivelato che.
l’amministrazione Obama ha falsamente accusato il governo siriano di Bashar al-Assad per l’attacco con gas sarin e che Obama stava cercando di usarlo come scusa per invadere la Siria. Come ha spiegato Eric Zuesse in Strategic Culture, Hersh ha indicato un rapporto dell’intelligence britannica che sosteneva che il sarin non veniva dalle scorte di Assad. Hersh ha anche affermato che nel 2012 è stato raggiunto un accordo segreto tra l’amministrazione Obama e i leader di Turchia, Arabia Saudita e Qatar, per imbastire un attacco con gas sarin e darne la colpa ad Assad in modo che gli Stati Uniti potessero invadere e rovesciare Assad.
Come scrive rettamente Sergio Romano,
[E’ arrivata l’ora] di decidere quale sia il nemico peggiore: Assad o l’islamismo fanatico e radicale? La Russia ha scelto senza esitare perché vuole conservare le sue basi […] e ha un leader che può imporre la propria linea. Le democrazie occidentali, invece, devono rendere conto delle loro azioni alla pubblica opinione […]. Ma se hanno deciso che la eliminazione di Assad è una condizione irrinunciabile dovrebbero almeno prepararsi a ciò che potrebbe succedere in Siria il giorno dopo. E gli europei, in particolare, dovrebbero ricordare che il Mediterraneo è la loro casa, non quella degli americani.ix
Dovrebbero ricordarlo soprattutto i politici d’Italia, considerata la nostra esiziale posizione strategica («L’Italia è una sorta di immensa portaerei posta proprio al centro del Mediterraneo»).
Ma dopo la liquidazione fisica di Aldo Moro e la liquidazione politica di Bettino Craxi, abbiamo avuto solo figuranti, spesso direttamente nominati dalla Cabala Massonico-Finanziaria.
Frontex, Agenzia delle frontiere dell’Unione Europea ha accusato esplicitamente le
Organizzazioni Non Governative operanti nel Mediterraneo di collusione coi trafficanti di persone, secondo informazioni confidenziali pervenute al Financial Times. […]
Frontex ha inserito le sue preoccupazioni in un rapporto confidenziale del mese scorso, suggerendo l’idea che agli immigrati erano state date ‘chiare indicazioni, prima della partenza, sulla direzione precisa da seguire per raggiungere le barche delle ONG’.
La settimana scorsa, l’agenzia aveva formulato esplicitamente l’accusa in un altro report, che diceva: ‘Segnaliamo il primo caso in cui le reti criminali hanno contrabbandato i migranti direttamente su una barca di una ONG’.
Le ONG che lavorano nella zona hanno negato fermamente di collaborare con i trafficanti.
In altre parti dei report, che circolano tra i diplomatici e i funzionari della UE, Frontex ha detto che le persone salvate dalle barche delle ONG spesso ‘non erano per niente disponibili a cooperare con gli esperti’ e alcuni di loro sostenevano che “erano stati avvertiti [dalle ONG] di non cooperare con le forze militari italiane o con Frontex”.
Il numero di salvataggi attivato da una richiesta di soccorso è sceso da circa i due terzi di tutti gli incidenti di quest’estate a neanche 1 su 10 nel mese di ottobre, secondo le cifre di Frontex. Questo calo è coinciso con un drastico aumento del numero di salvataggi effettuati su iniziativa delle ONG nel Mediterraneo centrale. Queste si sono occupate di più del 40 per cento dei salvataggi in ottobre, rispetto al solo 5 per cento dell’inizio dell’anno [parliamo del 2016, ndr].
Frontex ha anche suggerito che questo cambiamento potrebbe essere dovuto al fatto che le ONG operano ora più vicine alle acque territoriali libiche, o anche alle luci utilizzate dalle imbarcazioni di salvataggio, che — dice l’Agenzia — funzionano “come un faro per i migranti”. […]
Tra i più irritati dal J’accuse dell’agenzia istituzionale Frontex nei confronti delle non-istituzionali ONG transnazionali c’è l’organizzazione Médecins sans frontières, attiva con la nave Acquarius. Secondo il suo portavoce Jens Pagotto,
Il fallimento dell’Unione Europea e la sua agenzia di frontiera nel ridurre il numero di morti in mare ha portato MSF e altre organizzazioni umanitarie ad intraprendere un passo epocale, intervenendo nella ricerca e soccorso in mare per evitare la perdita di altre vite. L’azione umanitaria non è una causa della crisi ma una risposta ad essa. Se le ONG attualmente presenti in mare decidessero di tornarsene a casa, il numero di morti aumenterebbe. […]
‘La ragione per cui esiste un sistema economico di traffico di migranti è anche legato al fatto che l’Unione Europea non offre nessuna alternativa legale e sicura ai rifugiati e ai migranti che cercano protezione in Europa’.x
Papa Francesco ai migranti, recentemente, «ha chiesto perdono per la nostra chiusura»xi.
Per le élites massoniche mondiali è scontato che i salariati e i milioni di disoccupati dell’Europa del Sud devono vergognarsi di mostrare chiusura e di non accogliere a braccia aperte i loro prossimi competitor nel mercato globale del lavoro, che deflazioneranno fino alla miseria i loro già stentati salari.
C’è chi fa il panegirico dell’attività della nave salvatrice Aquarius:
[Nei] primi 12 mesi di attività di Aquarius, progetto partito nel febbraio 2016 da Palermo e che ieri ha festeggiato il suo primo anno di attività […] ha portato in salvo in un anno 8.755 persone e accolto a bordo più di 13 mila migranti, considerati anche quelli trasbordati da altre imbarcazioni, per un totale di 64 operazioni di salvataggio.
Nel primi due mesi di quest’anno sono già 1.628 i migranti soccorsi. L’83% dei profughi salvati dalla Aquarius è composto da uomini, il 17% da donne. I minori rappresentano il 24%, percentuale aumentata nel corso dell’anno, e l’84% dei minori non è accompagnato.xii
Ma anche i Mainstream Media cominciano a valutare con occhio critico i salvataggi delle ONG, come fa in questo caso repubblica.it,
C’è il vascello di lusso Astral da trenta metri che l’imprenditore italiano Livio Lomonaco “re dei materassi” ha ceduto ad una associazione di bagnini spagnoli. C’è il vecchio peschereccio Sea Whatch di gamberi acquistato da un commerciante di Berlino e messo a disposizione di un gruppo di amici volontari, ci sono le due navi con droni di una coppia di milionari italo-americani, Cristopher e Regina Catrambone trasferitisi a Malta, e il grande rimorchiatore d’altura di Medici senza frontiere Bourbon Argos. Sulla flotta parallela privata che da qualche anno affianca il dispositivo di navi militari nei soccorsi delle centinaia di migliaia di migranti che attraversano il Canale di Sicilia, dopo le pesantissime accuse di Frontex che ipotizza addirittura una «collusione con gli scafisti», ora accende i riflettori anche la magistratura.
Argomenta ilgiornale.it:
Moas, Jugend Rettet, Stichting Bootvluchting, Médecins sans frontières, Save the children, Proactiva Open Arms, Sea-Watch.org, Sea-Eye, Life boat […] annoverano tra i propri finanziatori la Open Society e altri gruppi legati al milionario «filantropo» George Soros. Bruxelles, a questo punto, farebbe bene a spiegare che per fermare il traffico di uomini bisogna combattere non solo le organizzazioni criminali, ma anche la carità pelosa, e politicamente motivata, di Soros e della sua galassia buonista.
Una galassia a cui l’ottuagenario filantropo ha promesso il 20 settembre scorso investimenti da 500 milioni di dollari per favorire «l’arrivo dei migranti». Investimenti destinati a contrastare le politiche europee sull’immigrazione e a mettere a rischio la sovranità dell’Italia e di altre nazioni. […]
Dietro le operazioni di navi di grossa stazza come il Topaz Responder da 51 metri del Moas, il Bourbon Argos di Msf, o l’MS di Sea Eye ci sono infatti quasi sempre i finanziamenti del filantropo. Finanziamenti che garantiscono il trasferimento nei nostri porti di migliaia di migranti illegali.La tedesca Sea Watch armatrice di due navi soccorso battezzate con il proprio nome spiega di battersi per il «diritto alla libertà di movimento» e di non accettare «arbitrarie distinzioni tra profughi e migranti». Come dire che il rispetto di confini e sovranità nazionale non ha alcun senso.
Come non lo ha distinguere tra chi fugge da guerre e dittature e chi invece cerca solo migliori condizioni di vita. Sea Eye, un’altra organizzazione tedesca conduttrice di una nave da 26 metri e di un barchino da soccorso spiega invece di volere contrastare tutti i futuri piani europei per il trasferimento dei migranti in campi di accoglienza situati in Libia e Tunisia. Un articolo pubblicato sul sito dell’organizzazione maltese Moas da un giornalista ospitato sulla nave Topaz Responder descrive invece un’operazione con tutti i crismi dell’illegalità. L’articolo racconta il soccorso di 650 migranti recuperati «nella notte tra il 21 e 22 novembre a venti chilometri dalle coste libiche» e poi portati in Italia. Un’esplicita ammissione di come la «flotta umanitaria» operi ampiamente dentro il limite di dodici miglia (22,2 chilometri) delle acque territoriali. Un limite entro il quale sarebbe obbligatorio riportare i naufraghi a terra anziché traghettarli fino alle ospitali coste italiane.
E’ proprio questo il punto che dimostra che abbiamo a che fare con un’invasione scientificamente programmata e articolata. Per la cabala sorosiana, i suoi sottopancia, i suoi quisling, gli immigrati vanno “accolti” in toto, mentre per la stessa Commissione europea e per Frontex l’80% di essi è illegale e quindi rimandato indietro.
Al riguardo, analisidifesa.it, in un articolo del 2016 ancor più calzante se confrontato alla situazione attuale:
Il commissario Ue Dimitris Avramopoulos ha sottolineato che l’80% dei clandestini giunti in Italia sono “migranti economici” da considerare “irregolari” e come tali da espellere e rimpatriare.
L’Ue, avverte Avramopoulos, non ha intenzione di “cambiare i criteri” per aggiungere nazionalità a quelle che già possono beneficiare dei ricollocamenti, cioè, eritrei e siriani. Al tempo stesso l’Unione non sembra volersi neppure far carico dei costi del rimpatrio di centinaia di migliaia di persone (come aveva chiesto Matteo Renzi) accolte in Europa in modo indiscriminato fino a oggi provenienti dalla rotta libica e da quella balcanica.Del resto le politiche di immigrazione sono a carico dei singoli Stati membri, non della Ue, come dimostrano i numerosi rifiuti di accogliere clandestini da parte di Malta o dei Paesi mittel-europei.
I clandestini arrivati quest’anno in Italia sulla rotta del Mediterraneo centrale sono 174.296 (dati Unhcr al 7 dicembre, il 24% in più rispetto al 2015, quando erano stati 153.842) provengono soprattutto dai Paesi dell’Africa sub-sahariana: eritrei a parte tutti gli altri non sono candidabili per la ridistribuzione tra i partner europei (che peraltro non sta funzionando) né ovviamente per l’accoglienza in base ai criteri della Ue. […]La decisione della Ue ha suscitato critiche in Italia soprattutto negli ambienti che si occupano dell’assistenza agli immigrati clandestini, un girio d’affari da 4 miliardi di euro annui assegnati per lo più a cooperative di sinistra ed enti cattolici.
La politica dell’accoglienza a chiunque paghi i criminali unita all’assenza di respingimenti e di espulsioni attuata dall’Italia contribuiscono a far restare la Penisola sotto forte pressione migratoria, come confermano i dati di novembre forniti da Frontex, l’Agenzia Ue per le frontiere esterne.
Nonostante un calo di circa il 50% rispetto agli arrivi di ottobre, i 13.740 migranti approdati nella Penisola a novembre sono il quadruplo di quelli registrati nel novembre 2015. Secondo Frontex, nei primi 11 mesi dell’anno 173.000 migranti sono stati segnalati sulla rotta del Mediterraneo centrale, circa un quinto in più che nello stesso periodo del 2015. […]Il rischio è quindi che l’Italia continui a far entrare clandestini che l’Europa non intende prendersi in carico né ospitare temporaneamente e quindi destinati a restare nella Penisola dove nessuna autorità sembra volersi occupare di espulsioni, rimpatri e respingimenti: negli ultimi quattro anni ne abbiamo fatti sbarcare oltre 600 mila.
Il rimpatrio di ogni clandestino ci costa 25.000 euro.
Per ogni clandestino rimpatriato l’Italia spende 25mila euro, lo stipendio annuo di un impiegato statale. Ora moltiplicate questa cifra per 41.000, ovvero il numero di cittadini extracomunitari che dal 2010 non sono stati rimpatriati materialmente ma solo «accompagnati» all’Ufficio Immigrazione della Prefettura di Roma per le pratiche d’espulsione. Avrete un esborso (potenziale) pazzesco: oltre un miliardo di euro (per l’esattezza 1.025.000.000). Una tombolaxiii.
L’articolo è di tre anni fa: nel frattempo i costi per rimpatriare i clandestini sono triplicati!
Immagino che il solito sinistroide radical chic all’amatriciana affermerà che anche centinaia di migliaia di irregolari rappresentano meno dell’1% della popolazione italiana. Peccato però che quanto mostrato da questo video di “Striscia la Notizia” rappresenti il modus operandi degli irregolari, quando non operativi in attività criminali di ancor maggiore pericolosità sociale:
http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/aggressione-a-luca-abete_27906.shtml
Ma l’attività dei “taxi dei migranti” sta finalmente venendo a galla.
Il già citato Procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro, ha affermato che l’abnorme massa di migranti «sta creando problemi di ordine pubblico e crisi di carattere criminale che potrebbero influire sul tessuto sociale delle popolazioni. Catania a proposito dei reati di tratta, e di tratta minorile in particolare, ha più procedimenti di Roma, anzi ha il dato più alto in Italia; e poi ci sono i problemi del caporalato, quelli della gestione del denaro per l’accoglienza e l’ospitalità, che lasciano intravvedere fatti gravi»xiv.
Continua Zuccaro che,
«Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti – dice Zuccaro – non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo; telefonate che partono dalla Libia verso alcune Ong, fari che illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all’improvviso staccano i trasponder sono fatti accertati».
Come abbia queste informazioni, il procuratore non lo dice; ma che l’agenzia dell’Ue Frontex nel suo rapporto «Risk analysis 2017» abbia definito «taxi» alcune Ong e che i servizi segreti italiani in Libia abbiano notizie dettagliate e di prima mano non è un mistero. Ed è probabilmente per questo che Zuccaro parla di prove che non è possibile utilizzare in un processo. Tutte le nove Ong sono, comunque, sotto la lente della procura etnea: «Per quelle sospette dobbiamo capire cosa fanno, per quelle buone occorre invece chiedersi se è giusto e normale che i governi europei lascino loro il compito di decidere come e dove intervenire nel Mediterraneo».
La procura di Catania sa che i trafficanti, alcuni dei quali già identificati, hanno due fonti principali di finanziamento: il contrabbando di petrolio e i migranti. Sa pure che negli ultimi tempi i gommoni – di scarsa qualità e in grado di galleggiare solo per poco, giusto il tempo di un salvataggio dentro le venti miglia – partono quasi tutti da Zuara, in Tripolitania, zona non controllata dal governo Serraj; ora sta cercando di capire se dietro qualcuno dei finanziatori di Ong ci siano gli stessi trafficanti, e segnali in questo senso sono stati raccolti.
D’altronde, di cose che meritano di essere chiarite ce ne sono: ci si chiede, ad esempio, che ci fa uno come Robert Pelton, che produce coltelli da guerra, o l’ex ufficiale maltese Ian Ruggier, noto per non essere mai stato tenero con i migranti sbarcati sulla sua isola, tra le persone vicine ai ricchi coniugi maltesi Cristopher e Regina Catambrone che nel 2014 si sono «inventati» l’Ong Moas; o perché tra i finanziatori di alcune Ong ci sia il miliardario George Sorosxv.
Che un Media Mainstream come “LaStampa” punti il dito contro il golpista e cabalista George Soros appare di enorme rilievo.
Inizia finalmente ad affiorare l’attività eversiva portata avanti dalla pletora dei taxi del mare finanziati da George Soros?
ii http://www.linkiesta.it/it/article/2016/10/18/hillary-e-gli-altri-quei-sinceri-democratici-che-in-fondo-odiano-il-po/32108/
iii Douglas kelley, “Preliminary Studies of the Rorschach Records of the Nazi War criminals”.
iv https://foreignpolicy.com/2016/07/19/this-is-europes-last-chance-to-fix-its-refugee-policy-george-soros/
v ibidem
vi http://www.marketwatch.com/story/george-soros-heres-my-plan-to-solve-the-asylum-chaos-2015-09-29
vii Pietro Longo, Daniele Scalea, Capire le rivolte arabe, IsAG/Avatar, 2011
viii http://www.globalresearch.ca/la-fregatura-delle-primavere-arabe/5506217
ix Sergio Romano, “Ma non bisogna dimenticare che in Siria le guerre sono due”, Corriere della Sera del 13/04/2017
x http://vocidallestero.it/2016/12/17/le-forze-di-frontiera-ue-accusano-le-ong-di-collusione-coi-trafficanti-di-immigrati/
xi http://www.ilgiornale.it/news/mondo/papa-chiede-scusa-ai-migranti-perdonate-nostra-chiusura-1248522.html
xii https://www.avvenire.it/attualita/pagine/sos-mediterranee
xiii http://www.iltempo.it/politica/2014/06/06/news/ogni-clandestino-ci-costa-25mila-euro-942308/
xivhttp://www.lastampa.it/2017/04/23/italia/cronache/abbiamo-le-prove-dei-contatti-tra-scafisti-e-alcuni-soccorritori-3fCnqLKWWRHBVUiygHv65K/pagina.html
xv ibidem
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