
Covidocrazia e Leccadraghi – Prima Parte
COVIDOCRAZIA: il Modus operandi per instaurare una Dittatura Nazista in Italia e nell’Occidente. Senza necessità di un golpe militare.
DAL “DEINE PAPIERE JUDE” AL NAZISTICO “GREEN PASS”
Innumerevoli manifestazioni contro la Politica di Apartheid, rivolta nei confronti di chi rifiuta l’inoculazione dei vaccini sperimentali di Big Pharma nella forma del Green Pass Obbligatorio, hanno esibito il simbolo della Svastica come simbolo del Nazismo Sanitario vigente.
Le reazioni violente e gli alti lai di protesta di Organizzazioni Ebraiche – e di personaggi posti su un alto piedistallo istituzionale per il solo e unico motivo di essere finiti in un Konzentrationslager – contro il paragone tra apartheid Ebraico e apartheid Sanitario potrebbe stupire, ma solo per chi non conosce la Storia.
George Santayana affermava che coloro i quali dimenticano la propria Storia sono condannati a viverla di nuovo, ergo ci si sarebbe aspettata ben diversa comprensione da parte delle Comunità Ebraiche in un caso del genere.
Chi ha subito sulla propria pelle – letteralmente – l’effetto dell’Apartheid nazista avrebbe saputo (e soprattutto dovuto) riconoscere la nascita di un altro Apartheid, anche se in un altro secolo.
Invece niente: «Condannare chi rifiuta il vaccino, chi straparla di dittatura sanitaria e fa insensati richiami alle leggi razziste è un atto dovuto», affermano ineffabilmente costoro.
Chapeau.
Siffatti, prima di sfornare paternali del tutto fuori luogo e fuori tempo, leggano la Costituzione (Art. 32), la Risoluzione 2361/2021 del Consiglio d’Europa che invita gli Stati a una corretta campagna di informazione, soprattutto relativa alla non obbligatorietà del vaccino, e ai possibili effetti indesiderati, senza alcuna forma di discriminazione o svantaggio per coloro che decideranno di non sottoporsi al vaccino.
Citiamo infine, per i dimentichi, anche il considerato 36 del Regolamento UE 953/2021 che, ai sensi della Costituzione Italiana, deve essere obbligatoriamente recepito e applicato:
È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate.
Pertanto il possesso di un certificato di vaccinazione, o di un certificato di vaccinazione che attesti l’uso di uno specifico vaccino anti COVID-19, non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione o per l’utilizzo di servizi di trasporto passeggeri transfrontalieri quali linee aeree, treni, pullman, traghetti o qualsiasi altro mezzo di trasporto.
Inoltre, il presente regolamento non può essere interpretato nel senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati.
Soprattutto, riaccendano, i finti immemori, il lume della ragione, poiché siamo tornati al «Dàgli all’untore! Dàgli!» di manzoniana memoria.
Di fronte all’avanzare di una tecnocrazia scientista, imprudente, incapace di definire l’essere umano se non in termini di carica virale e numero di vaccinazioni, è più che mai indispensabile opporre una razionalità prudente e attenta a tutte le dimensioni della persona umana. (Davide Cavalieri, ut infra)
Guarda caso, anche la Corrente maggioritaria al CSM, Magistratura Democratica, afferma che il #GreenPassObbligatorio è incostituzionale – e aggiungiamo noi, fascistico:
Anche Magistratura Democratica, una delle correnti più importanti della magistratura italiana, scende in campo contro il Green Pass istituito dal governo Draghi denunciandone la natura incostituzionale.
Sulla sua rivista giuridica Questione Giustizia ieri è stato pubblicato un documento intitolato: “Sul dovere costituzionale e comunitario di disapplicazione del cd. decreto green pass” che denuncia l’incostituzionalità del decreto governativo sia rispetto alla Carta italiana sia rispetto alla normativa europea.
Il Direttore del centro studi è il Prof. Alberto Lucarelli, e gli altri giuristi sono Fiammetta Salmoni, Marina Calamo Specchia, e Michele della Morte, Ugo Mattei, Luca Nivarra e Piergiuseppe Monateri, l’internazionalista Pasquale de Sena e l’amministrativista Sergio Foa.
I giuristi scrivono in proposito: “l’impressione è che con l’ultimo suddetto Decreto-legge, l’ordinamento giuridico italiano non recepirebbe le scelte del diritto europeo in materia di Green pass, ovvero la facilitazione della libertà di circolazione in sicurezza tesa a sopprimere la quarantena obbligatoria. Al contrario il d.l. n. 105/2021 sembrerebbe conferire al Green pass natura di norma cogente ad effetti plurimi di discriminazione e trattamento differenziato”.
Da domani attraverso il decreto green pass saranno imposte limitazioni ai diritti fondamentali dei cittadini, a tal proposito i redattori del rapporto affermano: “saremo in presenza di trattamenti differenziati per andare al ristorante, al teatro, ai centri culturali, e già si parla di introdurli progressivamente anche per l’esercizio di dirittidoveri fondamentali, come andare a scuola o al lavoro”.
Inoltre si fa presente quanto sia delicata la questione dei controlli da parte degli esercenti, altro nodo che riguarda anche la normativa sulla privacy: “appare di debole sostenibilità giuridica l’art. 3 comma 3 del decreto legge de quo che attribuisce ai titolari o gestori di servizi il potere di verificare l’accesso ai predetti servizi e attività e che ciò avvenga nel rispetto delle prescrizioni adottate”
La rivista di Magistratura Democratica quindi prospetta che si stia realizzando un potere di polizia diffuso esercitato da persone che non hanno i titoli per farlo ed “esercitabile su libertà fondamentali”. (Mag24.es)
Secondo il filosofo tedesco-coreano Byung-Chul Han, il momentum attuale è solo «isteria della sopravvivenza»:
Dinanzi alla pandemia, anche la radicale limitazione dei diritti fondamentali viene accettata senza discussioni. Senza opporre resistenza ci adeguiamo allo stato di eccezione che riduce la vita a nuda vita. Sottoposti allo stato di eccezione virale, ci rinchiudiamo volontariamente in quarantena. La quarantena è una variante virale del campo in cui imperversa la nuda vita. Il campo di lavoro neoliberista ai tempi della pandemia si chiama home office. Solo l’ideologia della salute e la libertà paradossale dell’autosfruttamento lo distinguono dai campi di lavoro dei regimi dispotici. Dinanzi alla pandemia, la società della sopravvivenza vieta persino la messa di Pasqua. Anche i sacerdoti si esercitano nel «distanziamento sociale» e indossano la mascherina. Sacrificano del tutto la fede sull’altare della sopravvivenza. In chiave paradossale, l’amore per il prossimo si manifesta come una presa di distanza. Il prossimo è un potenziale infetto. La virologia esautora la teologia. Tutti prestano ascolto ai virologi, che acquistano un’autorità interpretativa assoluta. Il racconto della resurrezione cede il passo in tutto e per tutto all’ideologia della salute e della sopravvivenza. (Byung-Chul Han. “La società senza dolore: Perché abbiamo bandito la sofferenza dalle nostre vite”, Einaudi, pp.16-17)
La strategia della psicosi pandemica – artatamente gonfiata a dismisura dal Minculpop del Regime Sanitario – viene usata come pretesto per la sospensione sine die dello Stato di Diritto, una sospensione del Diritto che però viene resa legale da chi avrebbe il diritto-dovere di negare la controfirma per patenti difetti di Costituzionalità (cfr. al riguardo la decretazione d’urgenza ex art. 48 Cost. di Weimar, Hitler, von Hindenburg).
Siffatto è lo Stato di eccezione, che, come affermano correttamente Agamben e Han, riduce la vita a nuda vita.
Ma in Italia siamo andati addirittura oltre. È il potere esecutivo stesso che rende valida e legale la sospensione dello Stato di Diritto e della Costituzione ad libitum, con Provvedimenti di natura amministrativa (i DPCM) che, in quanto tali, non vengono controfirmati dal Capo dello Stato!
Il tutto germinato dalla coltivazione ingegnerizzata della psicosi dei virus, delle epidemie infettive, e propagandata dai Mainstream Media, una psicosi utilissima per gonfiare come un dirigibile i profitti dei Vaccinaioli di Big Pahrma e quelli della Bill & Melinda Gates Foundation.
Esattamente come nel Terzo Reich hitleriano.
Una delle vittime della Shoah, che però ha il difetto di pensare liberamente e. pertanto, non è circondata dai manichini istituzionali o dai manici di scopa del politically correct italico afferma lucidamente e razionalmente:
“Il sistema nazista ha distrutto la coscienza sociale in nome della salute pubblica. Le politiche sanitarie coercitive hanno violato i diritti civili e umani individuali. La propaganda nazista usava la paura delle epidemie infettive per demonizzare gli ebrei come portatori di malattie che rappresentavano una minaccia alla salute pubblica. Sono la paura e la propaganda le armi psicologiche che i nazisti hanno usato per imporre un regime genocida. E oggi alcuni cominciano a capire perché il popolo tedesco non si è ribellato. La paura ha impedito loro di fare la cosa giusta”. […]
“Ciò che distingue l’Olocausto da tutti gli altri genocidi di massa è il ruolo centrale che ha avuto l’establishment medico. Ogni passo del processo genocida è stato approvato dall’establishment medico accademico e professionale”. (Vera Sharav citata da Davide Cavalieri, caratteriliberi.eu)
Gli stessi deliri propalati e propagandati oggi dai troll DEMoniaci di tutto il mondo su Twitter e Facebook – controllati dal Fascismo Sanitario dei Dorsey e Zuckerberg –, dai parassitari Radical Chic col Rolex al polso, dai cerusici “Zeru Tituli”, e dai Cazzari della Siringa Unica:
“Cosa? Non ti vaccini? Sei novax? Ti odio, che tu possa morire, ti voglio vedere intubato, non meriti di essere curato, siate maledetti per tutte le generazioni a venire, stammi lontano, meriti la peggiore agonia”, eventualmente amplificata, tipo le due infermierine piddine che, in chat, si confidavano: appena me ne capita sotto uno, gli sbaglio la vena dieci volte per vederlo soffrire.
Gente stupenda, che resta umana, che odiare le costa, inclusiva, includente, inoculante e rispettosa: pensala come vuoi ma se non la pensi come me son pronto a farti la pelle. Intendiamoci, non che dall’altra parte vada meglio, il dramma nel dramma di questa emergenza infinita, che c’è anche quando non serve, che si alimenta con trovate liberticide quali il green pass, è che la società si è frantumata in curve ultrà e questo non è tanto colpa del “Potere”, maiuscolo, alla Pasolini, ma in primis dei cittadini, che più invocano tolleranza e rispetto e più vanno dietro alle rispettive manie, pretesti, convenienze e son pronti a toglierti l’amicizia, reale, non sui social, perché “hai tradito” (in un senso o nell’altro, e chi scrive ne sa qualcosa). Per cui la quale, siamo tutti novax: a meno di non essere durissimi, purissimi, piddissimi.
Senonché dei novax scatenati si sa tutto, comprese alcune invenzioni giornalistiche; gli altri, invece, i provax, sembrano tutti angeli feriti e invece la loro volgarità, la loro arroganza è miserabile, in puro ztl style. Ecco, dunque, un greatest hits degli insulti più triviali da parte dei buoni.
Apriamo con un clamoroso Roberto Burioni, quello che definiva il golden boy novax Gianni Rivera “un babbeo” (“Burioni? Non lo conosco, io ricordo Buriani che giocava con me nel Milan”): “[I novax] devono restare agli arresti domiciliari e fare una vita da sorci, fate una colletta per pagargli Netflix”. Cioè sono poveri, sfigati, galeotti e ratti.
Ecco s’avanza Selvaggia Lucarelli, intellettuale ricordata per il reality “La fattoria”, l’opera d’esordio “Mantienimi: aiutami a preservare la mia moralità” e le palettine alzate a un varietà del sabato sera: “Devono ridursi a poltiglia verde”.
Andrea Scanzi, il famigerato cazzaro vax (o cazzaro caregiver, è uguale): “Mi divertirei a vederli morire come mosche mentre mangio pop corn”.
David Parenzo, un ometto chiamato zanzara: “Rider, sputate nel cibo che consegnate ai novax” (rider, se vi capita di consegnare a casa Parenzo, sapete cosa fare, in tutte le variazioni possibili).
Alessandro Gassman, figlio di un cognome, la spia che vien da Capalbio, uno che, apprendiamo, vive male, sconvolto, comprensibilmente, da continue crisi d’ansia e: “Niente vaccino? Allora non entrino nei negozi e nei ristoranti”.
Gli fa eco Claudio Bisio, detto “il compagno Mediaset” perché fu il “dittatore fascista” Berlusconi a farlo miliardario, in lire, con le sue televisioni: Chi non vuole il green pass (e dunque rifiuta di vaccinarsi) stia a casa sua, non c’è Salvini che tenga”. Salvini è un po’ come la Nutella per Salvini stesso, va bene su qualsiasi cosa.
Sebastiano Messina, firma di Repubblica a un passo dalla grande notorietà: Mario Giordano, Nicola Porro e, per estensione, chi scrive sul disgraziato sito di quest’ultimo, disgraziato perché difendere un’idea di libertà in Italia è una disgrazia incomparabile: ti sputacchiano da ogni parte, sono tutti dei “populisti da marciapiede”. Quale firma del disgraziato sito in questione, accetto la definizione e spero solo di incontrare Messina per dimostrargli quanto ha ragione. (Max Del Papa, nicolaporro.it)
Nell’ambito dello stesso alveo isterico e da Stato di Polizia post-nazista si presenta ex cathedra a concionare incostituzionalmente (rectius: delirare), in un distopico pigiama fosforescente, certo Telese:
Il “liberale” @lucatelese: “Carabinieri a casa di chi non vuole fare i vaccini per evitare una quarta ondata”
Poi magari “campi di rieducazione” per recludere i non vaccinati? pic.twitter.com/trDlyYSYXd
— Francesca Totolo 2 (@fratotolo2) August 20, 2021
Sempre nel solco del Cazzarismo Militar-Vaccinale confluiscono le affermazioni dell’ex politico ed ex sindacalista CGIL Cazzola (Nomen Omen):
«Uno che ha paura di farsi un vaccino perché deve bloccare le stazioni? Se lo faccia e stia buono».
Poi si è rivolto al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: «Richiami in servizio Bava Beccaris che sa come trattare questa gente. Questi terroristi. Richiamiamo il feroce monarchico Bava che con il piombo gli affamati sfamò». Il riferimento è a Fiorenzo Bava Beccaris, generale italiano noto per aver represso nel sangue i Moti di Milano del 1898: fece sparare sulla folla causando la morte di 83 persone e molti feriti. […]
Le parole di Cazzola hanno, quindi, lasciato comprensibilmente senza parole tutti gli ospiti di “Stasera Italia”. Non la conduttrice Veronica Gentili che ha subito replicato: «Addirittura così… Cazzola purtroppo su queste cose… Ma se le cerca! Perché dice queste cose e poi si lamenta che l’attaccano?». Quindi, ha ripreso la parola l’ex sindacalista, che non ha assolutamente aggiustato il tiro, anzi ha rilanciato il concetto: «Perché questi sono dei terroristi, non hanno nessuna scusa questi, non meritano nulla. Meritano la celere che li bastoni». (Silvana Palazzo, ilsussidiario.net)
“Bava Beccaris”:
Per queste dichiarazioni di Giuliano Cazzola a #staseraitaliapic.twitter.com/99D63Ap26C— Perché è in tendenza? (@perchetendenza) August 31, 2021
Insomma, per siffatte genìe, l’esercito dovrebbe battere palmo a palmo il territorio italiano e inoculare coattivamente nei renitenti i vaccini sperimentali, a fil di baionetta!
Se poi qualcuno credeva che Maria Antonietta Draghi (come lo definisce sagacemente Marco Travaglio) potesse, con il lezioso e quasi femmineo sussiego da Prima Donna o da Divina che sempre lo contraddistingue, stigmatizzare il clima maccartista, da caccia alle streghe, che politicantucoli, schiccheracarte, cerusici di regime, stanno creando ad arte in tutto il Paese, si sbagliava di grosso.
Maria Antonietta Draghitler ha condannato l’«odiosa violenza dei no vax», mentre chi crea un clima di odio nel Paese, vagheggiando plotoni di esecuzione per i Non-Vaccinati, è bello, bravo, riformista e buono.
Ovviamente, i Megafoni di Regime de laRepubblica hanno applaudito fino a spellarsi le mani TUTTE le improvvide uscite di Cancellier Draghitler.
Hanno ragione gli ex colleghi di Micromega a definire Repubblica un quotidiano di Destra, sempre più collaterale ai Fascio-Filantrocapitalisti Soroi e sempre genuflesso verso il Potente italico di turno, fosse Monti, fosse Renzi, fosse Draghi.
«Da anni il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari appoggia il peggio della politica nazionale».
Per non parlare, poi, degli altri pennivendoli Völkischerer Beobachter del Mainstream Media Italiota.
Pochi si oppongono alla deriva fascista che utilizza il Pretesto Pandemia per imporre in Italia un Nuovo Stato di Eccezione Nazista.
Come invece fa il giurista, epistemologo e filosofo Giorgio Agamben:
Ci è stato senza alcun motivo rimproverato di istituire un paragone fra la discriminazione risultante dal green pass e la persecuzione degli ebrei. È bene precisare una volta per tutte che solo uno stolto potrebbe equiparare i due fenomeni, che sono ovviamente diversissimi.Non meno stolto sarebbe però chi rifiutasse di esaminare l’analogia puramente giuridica – io sono giurista di formazione – fra due normative, quali sono quella fascista sugli ebrei e quella sull’istituzione del green pass. Forse non è inutile rilevare che entrambe le disposizioni sono state prese per decreto legge e che entrambe, per chi non abbia una concezione meramente positivistica del diritto, risultano inaccettabili, perché – indipendentemente dalle ragioni addotte – producono necessariamente quella discriminazione di una categoria di esseri umani, a cui proprio un ebreo dovrebbe essere particolarmente sensibile.
Lo stupore appalesato dal grande filosofo Agamben (giova ricordare ai quaquaraqua dei TGPandemia e della carta igienica stampata che lui e Cacciari sono i filosofi più tradotti all’estero) è il nostro stesso stupore: le Organizzazioni Ebraiche avrebbero dovuto puntare il dito contro l’istituzione in Italia di uno Stato di apartheid, di un nuovo Fascismo, invece si voltano dall’altra parte, come fecero i Tedeschi della Germania hitleriana nei confronti degli Ebrei.
Come Agamben lucidamente porta alla luce, i pennivendoli di Regime italici definiscono i Decreti attuali i “Decreti di Draghi”, esattamente come i pennivendoli nazisti definivano i Decreti emanati in Germania dopo il 30 gennaio 1933 i “Decreti del Führer”.
Non è ultroneo ricordare agli schiccheracarte italioti che Maria Antonietta Draghi è sempre stato una quinta colonna della Cabala Mondiale dei Soroi e ha sempre lottato per liquidare democrazia, libertà e ricchezza del ceto medio in Italia, in favore dei marci Epistocrati.
E non è affatto nato in una mangiatoia a Betlemme.
Da quarant’anni, Draghitler è sempre stato e sempre sarà uomo della Cabala.
La lingua italiana, ma direi la lingua umana, nella sua complessità, si trova in difficoltà ad esprimere il disgusto che può provocare Mario Draghi. Un ”vile affarista” lo definì Cossiga, ma il personaggio è molto di più repellente e ogni volta si scopre una dimensione aggiuntiva. Ormai per nominare Draghi bisogna mettersi il viks vaporub sotto il naso per resistere all’odore di marcio che emana e che canalizza quello di un mondo politico, economico intellettuale italiano ormai in pieno stato di decomposizione
Che sia un servo messo sulla massima poltrona di governo per mandare a buon fine la distruzione del Paese tramite MES e pandemia, non c’è dubbio. Ma anche un servo non si piegherebbe a tanto: lui l’uomo del Britannia si comporta più con l’attitudine di uno sguattero che non osa proferire parola sugli ordini del padrone che da quaranta anni gli dice cosa fare anzi per riprendere un’espressione marinara che così bene si attaglia alle prime imprese di questo sordido figuro, un fantolin da cu ( sebbene col cu degli altri, cioè il nostro) a cui nemmeno le cariche prestigiose che ha rivestito e che riveste riescono a conferire un minimo di dignità. Forse perché a quelle cariche è giunto non per altro merito se non quello di una totale disponibilità ad ogni svendita. Ora i suoi accenni all’obbligatorietà eventuale della vaccinazione anti covid proprio quando sta crollando miserevolmente tutto l’impianto dei vaccini salvifici, non soltanto urtano contro ogni idea di libertà personale e contro l’intero senso della Costituzione, ma cozzano contro i fatti: egli non potrebbe dimostrare nessuna delle tesi su cui sarebbe fondato un obbligo vaccinale, né lui, né la coorte di prezzolati e corrotti che fa opinione in Italia, anzi no, fa da tappo alla verità e alla dignità. (“Il dragicomico”)
GLI UNTERMENSCHEN DEL XXI SECOLO
Viene usata per i No-Vaxxers la stessa metafora, la stessa orrenda e inumana similitudine che il Propagandaministerium di Goebbels usava nei confronti degli “Untermenschen”: le “Bestie”.
Ebrei, Russi, Polacchi, Slavi, Rom, Gay, Socialisti, Comunisti, erano solo RATTI CHE DIFFONDONO MALATTIE!
SORCI che andavano isolati o, ancor meglio, terminati grazie all’Endlosung, per impedire loro di propagare malattie, di essere gli Untori del XX secolo.
La stessa folle esegesi di oggi!


Aberranti le dichiarazioni del Cancellier Draghi – satiricamente, Draghitler – di qualche tempo fa: «CHI NON SI VACCINA È UN ASSASSINO!»
Vorrei sapere in base a quale moto filosofico-metafisico si possa dare veridicità a tale ossimoro anti-epistemologico: i Non-Vaccinati ucciderebbero i Vaccinati!
- I vaccini funzionano perfettamente e quindi i vaccinati non possono essere infettati di Covid-19 dai non-vaccinati;
- I vaccini non servono a un cazzo (a parte le montagne di dollari che entrano nelle tasche dei Vaccinaioli di Big Pharma) e quindi anche con tre (o quattro o cinque o venti dosi) un vaccinato rischia sempre di essere infettato e di morire. Quindi va trovata una vera cura, stante l’inutilità dei vaccini.
Tertium non datur!
È emblematico che il rifiuto più netto nei confronti dei vaccini sperimentali sia venuto proprio dal personale sanitario maggiormente formato, che sta esperendo tutti i ricorsi legittimi per sottrarsi all’obbligo vaccinale sancito dal DL 44/2021, che appare, prima facie, del tutto incostituzionale.
Non posso non condividere le affermazioni di Marco Travaglio che «Draghi è un figlio di papà che non capisce un cazzo!»
Gesù Draghi sembra non capire alcunché di Virologia, di Giustizia (magari è un effetto secondario del “vaccino”), ma – a quanto pare – neanche di Macroeconomia, poiché è grazie a lui, a Prodi, Ciampi, Andreatta, Amato, et al., se siamo finiti nell’Eurolager, il vicolo cieco che è costato agli Italiani quasi 4.500 miliardi di euro (fonte: think tank tedesco CEP).
Altrettanto condivisibile mi sembra la chiosa di Travaglio sul Draghi nell’editoriale del Fatto del 27 luglio:
Uno che pensa di convincere i No Vax a vaccinarsi dando loro degli assassini; ecco, uno così non mi pareva un grande esperto di vaccini. Ma l’unanime sdegno per la duplice lesa maestà, manco avessi detto “figlio di Tiziano”, mi ha fatto ricredere: Egli è onnisciente e, a dispetto delle biografie, non è nato ai Parioli, ma a Betlemme, in una mangiatoia.


Torniamo alla Storia – passando oltre il Leccaculismo di Regime – torniamo alle similitudini tra Apartheid Nazista e attuale Apartheid Sanitario; le ONG internazionali dell’Ebraismo Mondialista rivendicano la primogenitura e la grandezza dei numeri della Shoah nei confronti di altri genocidi e stermini nella Storia.
Chi negasse i 6 milioni di Ebrei morti nell’Olocausto sarebbe folle o criminale. Ma la vulgata della Globalizzazione dimentica – o finge di dimenticare – che i morti dell’Olocausto nazista furono 17 milioni, di tutte le Etnie!
E, molto prima dell’Olocausto, ci fu un altro Genocidio…
HOLODOMOR
In Ucraina, tra il 1932-1933 venne organizzato il primo grande eccidio di massa di un intero popolo. Quindi prima della Shoah e con più vittime rispetto a quest’ultima: 7 milioni di individui.
Holodomor è stato riconosciuto dal Parlamento Europeo come Crimine contro l’Umanità al pari dell’Olocausto – che, repetita juvant,
Guarda caso tutto ciò avvenne mediante feroci lockdown e discriminazioni del tutto analoghe a quelle imposte agli Ebrei e che ora sono imposte a chi rifiuta di farsi contaminare dalla broda negromantica conosciuta come “vaccino”.
Del genocidio ucraino dobbiamo ringraziare Stalin che, esecrato dall’intelligencija fascista divenne eroico quando tutti i fascisti trasmutarono in antifascisti. Ex plurimis: Napolitano, Scalfari, Bobbio, Cammilleri…
Iconico Giorgio Napolitano: quando era nei GUF (Gruppi Universitari Fascisti) affermò che l’aggressione Hitleriana alla Russia era «Apportatrice di Civiltà», dopo il primo cambio di casacca affermò che l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956 era «Apportatrice di Pace». Nel 1989, a seguito della Caduta del Muro di Berlino e dell’accartocciamento del Sovietismo, diventa Ultraliberista ed entusiasta Europeista, affermando che la UE – malgrado l’avesse per anni ferocemente osteggiata – è «Apportatrice di Benessere», pur sapendo che la verità era ben diversa.
Infatti, l’adesione al Quarto Reich – UE è costata agli Italiani quasi quattromilacinquecento miliardi di euro!
Holodomor è il nome con il quale si designa il genocidio per fame di oltre 6 milioni di persone, perpetrato dal regime sovietico, a danno della popolazione ucraina negli anni 1932 – 1933. Gli ucraini subirono una terribile punizione, perché accusati di contestare il sistema della proprietà collettiva. Tutte le risorse agricole furono requisite e la popolazione affamata. Un quarto della popolazione rurale, uomini, donne e bambini, fu così sterminata per fame. I cadaveri giacevano per strada senza che i parenti, anch’essi ormai in fin di vita, avessero la forza di seppellirli. La carestia determinò, insieme all’annientamento dei contadini, lo sterminio delle élites culturali, religiose e intellettuali ucraine, tutte categorie considerate “nemiche del socialismo”. […]
Secondo gli storici è indubbio che l’Holodomor sia stato un atto di genocidio, risultato delle decisioni politiche del regime totalitario di Stalin per schiacciare il popolo ucraino. Ultimamente l’Ucraina ha reso noti numerosi documenti tratti dagli archivi dell’ex KGB, i quali hanno rivelato gli obiettivi e i meccanismi operativi della politica che ha portato alla morte di milioni di ucraini. In diversi Paesi del mondo sono state svolte ricerche e sono stati pubblicati materiali di archivio in Gran Bretagna, Italia, Francia etc. Essi testimoniano che, nel caso dell’Ucraina e delle regioni limitrofe, la fame è stata provocata premeditatamente. […]
A causa della realizzazione di queste e altre misure repressive la popolazione ucraina si ritrovò prigioniera in un enorme ghetto, nel quale era impossibile sopravvivere. Già il 7 agosto 1932 nell’URSS la proprietà collettiva fu dichiarata “sacra e inviolabile” in modo che chiunque – bambini compresi – avesse commesso un furto ai danni della “proprietà socialista” (fosse anche raccogliere di nascosto qualche spiga di grano per il proprio figlio che moriva di fame), o l’avesse “sperperata”, sarebbe incorso in una condanna compresa tra i dieci anni di lavori forzati nei lager e la pena di morte. […]
Il 27 dicembre 1932 venne imposto l’obbligo del “passport”, il passaporto destinato agli spostamenti interni, per bloccare le disperate fughe dalle zone colpite dalla carestia e il 22 gennaio 1933 un’altra circolare, firmata da Stalin e Molotov, impedì con ogni mezzo (dalla sospensione della vendita dei biglietti ferroviari a veri e propri blocchi stradali) ai contadini ucraini e del Caucaso settentrionale di uscire dai distretti in cui non c’era più nulla da mangiare. La circolare del Politburo del 27 dicembre 1932 motivava l’obbligo del passaporto interno come mezzo per “liquidare il parassitismo sociale e combattere l’infiltrazione dei kulak nelle città”, mentre la circolare del 22 gennaio 1933, firmata da Stalin e Molotov, faceva riferimento “all’arresto degli elementi controrivoluzionari” e spiegava che “il Comitato Centrale e il governo hanno la prova che tale esodo in massa dei contadini [verso la città per sfuggire alla carestia] è organizzato dai nemici del potere sovietico, dai controrivoluzionari e dagli agenti polacchi, a scopo di propaganda contro il sistema kolkhosiano in particolare e il potere sovietico in generale” (Libro nero del comunismo). (it.gariwo.net)
Passport, Deine Papiere, Green Pass Obbligatorio, sempre lì siamo…
Grazie al DEMoniaco Stalin e ai suoi accoliti, circa 7 milioni di Ucraini perirono come mosche in un solo anno. I pochi sopravvissuti narravano che i bambini più piccoli dovevano essere attentamente nascosti, altrimenti venivano rapiti dai vicini e messi in forno per essere mangiati!
Tale genocidio può essere direttamente comparato alla Shoah, stante lo stesso numero di vittime, ma diversi Stati, tra cui quello Italiano, non lo riconoscono come tale.
Perché?
È semplice: I Fascisti di ieri, dopo la caduta del Fascismo, hanno rapidamente cambiato casacca, diventando Antifascisti e Comunisti Staliniani.
Stalin ha causato molte più morti di Hitler, ma per lui e i suoi satanici lacchè non c’è mai stato e non ci sarà mai – neanche postumo – alcun Processo in stile Norimberga di condanna ed esecrazione, tanto che, ancor oggi, in molti lo rimpiangono ancora in Russia. E anche in Italia!
VERA STORIOGRAFIA CONTRO LA VULGATA STORICA
Uno dei luoghi comuni più diffusi in ambito storico è che lo psicopatico Adolf Hitler avesse cominciato a costruire Campi di Sterminio per sterminare gli Ebrei fin dal giorno successivo al 30 gennaio 1933.
Così non è.
Per quanto incredibile possa apparire, nei primi campi di concentramento nazisti furono confinati i nemici politici della NSDAP, non gli Ebrei.
Poco dopo la presa di potere da parte di Hitler del 1933 vennero istituiti in maniera non sistematica e spesso in luoghi provvisori i primi campi di prigionia chiamati dagli storici wilde (selvaggi) o frühe (primi o precoci) Konzentrationslager. Venivano utilizzati principalmente per gli avversari politici del partito nazionalsocialista. Questi campi rimasero in funzione al massimo sino al 1936, sotto il controllo delle SA, delle SS, della Gestapo o del Ministero dell’Interno del Reich (RMI) (Wikipedia).
Nella prossima puntata vedremo quali e quanti siano le simmetrie “sanitarie” tra il Nazismo di ieri e la Dittatura Sanitaria di oggi.
In particolar modo analizzeremo il fatto che i Vaccinati sembrano essere andati ben oltre l’Isteria della Sopravvivenza.Sembra quasi che l’inoculazione dei vaccini stia erodendo le capacità cognitive e razionali dei Vaccinati, forse a causa di una lenta ma progressiva riduzione del flusso sanguigno al cervello, trasformandoli in una sorta di Zombie ululanti e rabbiosi: «Troppo vivi per morire e troppo morti per vivere». (B.C. Han, cit.)
Gli anticorpi potrebbero aiutare il virus a entrare nelle cellule
Uno dei principali meccanismi di eliminazione dei corpi estranei attuato dal sistema immunitario si avvale di particolari cellule immunitarie dette fagociti. Queste accorrono numerose nei siti di infezione e quando incontrano un virus segnalato dagli anticorpi come un pericolo, lo internalizzano per digerirlo. La distruzione del virus avviene all’interno di una sorta di “stomaco” cellulare, ma alcuni virus hanno sviluppato dei meccanismi per evitare di essere eliminati, e quindi una volta all’interno dei fagociti li invadono.
Abbiamo spiegato prima come l’obiettivo primario del vaccino sia quello di prevenire l’entrata del virus nelle cellule, specialmente quelle delle vie respiratorie. Tuttavia gli anticorpi in questo caso determinano l’effetto opposto. Quindi un virus decorato con degli anticorpi potrebbe essere paragonato ad un cavallo di troia per fagociti.Gli anticorpi che lo hanno riconosciuto perché venga eliminato dalle cellule in realtà lo aiutano ad entrare nelle cellule fagocitiche e invaderle. Il risultato è che il virus si replica nei fagociti e poi esce diffondendo l’infezione nelle cellule vicine.
Per quanto riguarda la famiglia dei Coronavirus, ovvero i “cugini” del SARS-CoV-2, esperimenti su gatti vaccinati con la proteina spike del virus della prima SARS hanno dimostrato che questi peggioravano, ma il risultato non si conferma nei macachi. […]
L’ADE come elemento nella produzione di vaccini
Ricordiamo che generalmente occorrono 15-20 anni per produrre un vaccino sicuro ed efficace, proprio perché bisogna tenere in considerazione elementi come l’ADE. Essi si evidenziano solo sul campo. Per questo ed altri motivi dei vaccini che all’inizio sembrano promettenti poi non superano i controlli nel tempo. È ben vero che i tempi si stanno gradualmente riducendo grazie allo sviluppo della tecnologia, tuttavia la biologia ha tempi prestabiliti che spesso non è possibile accorciare. (med4.care)
Le ululanti e isteriche presstitutes urlano che sono Iperboli! Esagerazioni! Non esiste nessun Nazismo Sanitario, Nessun Fascismo Sanitario, nessuna Dittatura Sanitaria!, eppure sono state proprio loro a gonfiare artatamente, a dismisura, un’emergenza che tale non era.
Esiste un dato di fatto incontrovertibile. In Italia si è creato uno Stato di Eccezione che dura da oltre un anno e mezzo. L’unico precedente storico di lunga durata fu la Repubblica di Weimar, ove la nomina di Hitler a Cancelliere portò ad uno Stato di Eccezione durato dodici anni (1933-1945).
Il secondo dato di fatto incontrovertibile è che in Italia, da diversi mesi, esiste un fascistico Stato di Apartheid.
“Che cosa diventa un paese al cui interno viene creata una classe discriminata? Come si può accettare di convivere con dei cittadini di seconda classe? Il bisogno di discriminare è antico quanto la società e certamente forme di discriminazione erano presenti anche nelle nostre società cosiddette democratiche; ma che queste discriminazione fattuali siano sanzionate dalla legge è una barbarie che non possiamo accettare”. (Giorgio Agamben)
Massimo Cacciari e Giorgio Agamben scrivono per l’Istituto Italiano degli Studi Filosofici:
Ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all’inizio magari contenute e poi dilaganti. Non a caso in Cina dichiarano di voler continuare con tracciamenti e controlli anche al termine della pandemia. E varrà la pena ricordare il “passaporto interno” [cfr. la nostra sezione Holodomor, nota di Seyan] che per ogni spostamento dovevano esibire alle autorità i cittadini dell’Unione Sovietica. Quando poi un esponente politico giunge a rivolgersi a chi non si vaccina usando un gergo fascista come “li purgheremo con il green pass” c’è davvero da temere di essere già oltre ogni garanzia costituzionale.
Guai se il vaccino si trasforma in una sorta di simbolo politico-religioso. Ciò non solo rappresenterebbe una deriva anti-democratica intollerabile, ma contrasterebbe con la stessa evidenza scientifica. Nessuno invita a non vaccinarsi! Una cosa è sostenere l’utilità, comunque, del vaccino, altra, completamente diversa, tacere del fatto che ci troviamo tuttora in una fase di “sperimentazione di massa” e che su molti, fondamentali aspetti del problema il dibattito scientifico è del tutto aperto. La Gazzetta Ufficiale del Parlamento europeo del 15 giugno u.s. lo afferma con chiarezza: «È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, anche di quelle che hanno scelto di non essere vaccinate». E come potrebbe essere altrimenti? Il vaccinato non solo può contagiare, ma può ancora ammalarsi: in Inghilterra su 117 nuovi decessi 50 avevano ricevuto la doppia dose. In Israele si calcola che il vaccino copra il 64% di chi l’ha ricevuto. Le stesse case farmaceutiche hanno ufficialmente dichiarato che non è possibile prevedere i danni a lungo periodo del vaccino, non avendo avuto il tempo di effettuare tutti i test di genotossicità e di cancerogenicità. “Nature” ha calcolato che sarà comunque fisiologico che un 15% della popolazione non assuma il vaccino. Dovremo dunque stare col pass fino a quando?
Tutti sono minacciati da pratiche discriminatorie. Paradossalmente, quelli “abilitati” dal green pass più ancora dei non vaccinati (che una propaganda di regime vorrebbe far passare per “nemici della scienza” e magari fautori di pratiche magiche), dal momento che tutti i loro movimenti verrebbero controllati e mai si potrebbe venire a sapere come e da chi. Il bisogno di discriminare è antico come la società, e certamente era già presente anche nella nostra, ma il renderlo oggi legge è qualcosa che la coscienza democratica non può accettare e contro cui deve subito reagire. (il grassetto è nostro)
Un’altra verità va detta alle Pecore Panglossiane che si recano nei Centri Vaccinali con fazzoletto da partigiano e cantando a squarciagola “Bella Ciao”.
Per massimizzare i profitti dei Vaccinaioli (Big Pharma), la doppia vaccinazione andrà ripetuta ogni anno per il resto della propria vita.
Ogni qual volta viene ripetuta l’inoculazione del “vaccino” sperimentale, aumenta esponenzialmente la probabilità di morte per gravi patologie cardiovascolari: Miocardite, Pericardite, Trombosi, Trombocitopenia, Ictus, Ischemia, Fibrillazione atriale, Collasso, Demenza vascolare…
Già, dimenticavo che gli Zeru Tituli da TGPandemia hanno omesso di dirvi che Covid-19 è soprattutto una malattia cardiovascolare.
DOVEROSA PRECISAZIONE:
Volete vaccinarvi, FATELO!
È vostro pieno diritto farlo. Anzi, a sentire alcuni autoreferenziali costituzionalisti, la vaccinazione sarebbe addirittura un “ONERE”, malgrado che nessun articolo della Costituzione Italiana imponga “ONERI” di qualsivoglia genere.
Secondo l’Antikeimenos Bergoglio, la vaccinazione sarebbe anche un “obbligo religioso e morale”.
Ritenete opportuna la terza dose (e magari, nel futuro, un numero di inoculazioni pari ad an con n che tende a ∞)? Io vi esorto a fare tutte le inoculazioni che ritenete opportune per la vostra salute e il vostro futuro.
È legislativamente e costituzionalmente garantito il diritto alla vaccinazione. Ci mancherebbe che non fosse così.
Io non vi dissuaderò mai a non vaccinarvi. Non mi interessa affatto dissuadervi. Seguite il vostro bias di conferma.
Ma è incostituzionale la fascistica coazione, come invece sta accadendo con quello che definiamo satiricamente il governo dei Peggiori, poiché le scimmie ammaestrate del mainstream lo definiscono il “governo dei Migliori”: il governo di Maria Antonietta Draghitler, appunto.


(segue)
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