
È assolutamente inutile che i Saviano e i Lerner si straccino le vesti per la vittoria di M5S e Lega. È il loro partito, il PD a trazione renzista, ad essere diventato antisociale, stampella dell’ultracapitalismo globale post-borghese e in piena deriva deleuziana.
Il tracollo del PD elitista e renzista è evidente. Ha perso altri 2 milioni e 600 mila elettori rispetto alla batosta del 2013, non certo compensati dal magro raccolto di LeU. Ormai il PD vince solo nei ricchi centri cittadini ed è stato espulso dalle periferie proprio a causa della sua politica antisociale.
IL CLANGORE DELLE ARMI (DI PLASTICA) DEI TROLL RENZISTI
Odo già le proteste di quei gruppi di troll PiDisti, chiamati da Renzi a sconfiggere le “Fake News” dei populisti, nazionalisti, putinisti, ergo fascisti, e così all’infinito.
Quando non si hanno programmi seri, l’unica soluzione è il linciaggio morale dell’avversario. Anche per il Terzo Reich hitleriano in disfatta l’unica chance rimasta fu quella di cementare la declinante certezza della vittoria presentando gli Alleati come i Nuovi Barbari, sgozzatori di bambini e violentatori di inermi donne.
Non servì a molto, come non è servito a nulla, per Renzi, accusare gli avversari politici – escluso il suo caro amico Berlusconi – di incarnare il Male Assoluto.
Emblematico il caso di Macerata, ove è stata organizzata una marcia dell’ormai trito «Antifascismo in assenza di Fascismo». Il primo partito è risultato essere la Lega di Salvini.
I RENZISTI PAGANO LO SCOTTO DELLA LORO POLITICA ANTISOCIALE
Per onor di cronaca dobbiamo ricordare che la politica antisociale Pidina venne iniziata con l’approvazione dell’abnorme e immorale riforma delle pensioni targata Fornero e con l’altrettanto immondo pareggio di bilancio inserito in Costituzione.
La Ur-Sinistra, solo pochi anni dopo dopo l’approvazione di siffatto aborto costituzionale, elevava alti lai, spargendo lacrime (di coccodrillo) a iosa.
Il ministro Orlando affermò che fummo ricattati dalla BCE. In brevis, abbiamo subito il ricatto del “salvatore della Patria” Mario Draghi, Presidente della BCE e affiliato alla Ur-Lodge Three Eyes.
L’ipocrisia della Ur-Sinistra al servizio del Capitalesimo Popper-Hayekiano globale non ha veramente limiti.
Icastico Fabio Marcelli su “ilfattoquotidiano.it”:
I livelli di incostanza intellettuale e bieco trasformismo dimostrati dalla nostra pessima classe politica sfiorano talvolta livelli da vera e propria patologia mentale. Come spiegare, altrimenti, il fatto che Pierluigi Bersani, il quale poco più di otto mesi fa dichiarava che introdurre il pareggio di bilancio in Costituzione sarebbe stato equivalente a castrarsi, privandosi di ogni strumento di politica economica, abbia invece deciso di votare tale norma?
E con lui, ahinoi, praticamente tutti i partiti presenti in Parlamento con l’unica eccezione, ancora una volta, dell’Italia dei Valori? Ansia di autoevirazione per timore di provocare chissà quali disastri con un membro virile fuori controllo? Effetti assolutamente irresistibili dei mantra costantemente salmodiati con voce metallica e aspetto lugubre dal gran sacerdote del capitale finanziario Monti: “altrimenti faremo la fine della Grecia” e “ce lo chiede l’Europa”? Un caso di ipnosi collettiva? O, più semplicemente, inadeguatezza scientifica, intellettuale e morale di un gruppo di politicanti attenti solo alle fortune della casta e alle proprie possibilità di sopravvivenza finanziaria ed organizzativa?
VOGLIAMO PARLARE DELLE “RIFORME” DELL’ANTISOCIALE RENZISMO COME JOBS ACT E LA BUONA SCUOLA?
Roberto Speranza, esponente di Liberi e Uguali, ora vorrebbe riformare totalmente Jobs Act, Buona Scuola, voucher. Ma non era lui che, da capogruppo PD alla Camera, si complimentava con i suoi parlamentari per il risultato raggiunto?
Anche qui, geremiadi arrivate a tempo abbondantemente scaduto.
“Abbiamo perso sulla questione sociale”. E’ quanto sostiene all’assemblea Pd Roberto Speranza della minoranza dem. “Quando si apre a un tavolo con gli insegnanti e gli studenti per cambiare la Buona scuola? Quando cambiamo i voucher? Non si può sottovalutare la questione sociale”. (adnkronos.com)
Era ormai troppo tardi quando il vecchio gruppo dirigente del PD si avvide che Renzi, con il pretesto di lavorare per l’estensione dei diritti civili (unioni civili, Jus Soli, et similia), stava lavorando per liquidare tutti i diritti sociali e destrutturare la Costituzione Italiana.
La nostra Costituzione è soprattutto una Costituzione Sociale. È per questo che i renzisti la volevano liquidare per imporre una Costituzione funzionale alle esigenze del Liberalesimo Sorosita e dei banksters come JPMorgan Chase (il cui azionista di riferimento era il defunto Gran Maestro di Three Eyes, David Rockefeller), ricopiando gran parte del PiDuista “Piano di Rinascita Democratico” [Non è ultroneo ricordare che, secondo “Massoni” di Gioele Magaldi, La loggia P2 era la succursale in Italia di Three Eyes Lodge, NdA].
QUANDO NAPOLITANO CRITICAVA ASPRAMENTE L’EURO
Ebbene, per quanto incredibile apparir possa, il granitico europeista Napolitano nel 1978 rivelò la grave pericolosità dell’introduzione dell’euro per le sorti dell’economia italiana.
L’anno è il 1978. Il giorno il 12 dicembre, ed entro pochi mesi si sarebbero tenute le prime elezioni Europee.
È il giorno in cui il presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, si presenta alla Camera per dire che l’Italia sarebbe entrata subito, dal 1° gennaio, nel Sistema monetario europeo (Sme), un regime di cambi fissi tra le monete comunitarie che è il vero papà dell’euro. […]
Il Pci, subito dopo il discorso di Andreotti, riunisce la sua direzione alla Camera. La relazione introduttiva – si legge nei verbali del partito conservati all’Istituto Gramsci – la tiene l’attuale presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Per dire il nostro sì allo Sme – spiega il futuro capo dello Stato, all’epoca responsabile economico del Pci – chiedevamo tre condizioni: “Garanzia sui tassi di cambio” (cioè riallineamento periodico del valore delle monete); “garanzie sui prestiti del Fmi” e “misure di trasferimento di risorse a favore delle economie più deboli”. Siccome irrigidire il cambio comporta degli svantaggi per “le economie più deboli”, questo va pagato da chi ci guadagna: un principio dimenticato nel recente dibattito sui “compiti a casa” dei Piigs.
Napolitano lo spiega con incredibile, profetica chiarezza: “Inserendoci in quest’area, nella quale il marco e il governo tedesco hanno un peso di fondo, dovremo subire un apprezzamento della lira e un sostegno artificiale alla nostra moneta. Nonostante ci sia concesso un periodo di oscillazione al 6%, saremo costretti a intaccare l’attivo della bilancia dei pagamenti. Lo Sme determinerà una perdita di competitività dei nostri prodotti e un indebolirsi delle esportazioni. C’è un attendibile pericolo di ristagno economico” (tutte cose puntualmente successe). (ilfattoquotidiano.it)
E QUANDO IL PD ERA CONTRO L’«IMMIGRAZIONE CLANDESTINA»?

Ebbene sì, c’è stato un tempo, neanche troppo remoto, in cui il PD era contro quello che i dirigenti PiDini stessi definivano “immigrazione clandestina”.
C’era un partito che se la prendeva con il governo perché c’erano troppi «clandestini» e gli sbarchi erano raddoppiati nonostante le promesse del governo di fermare l’invasione.
C’era un partito ma non era la Lega Nord. Era il Partito democratico, che agitava davanti ai suoi elettori la parola clandestino e lo spauracchio dell’invasione di immigrati irregolari. Oggi dire «clandestino» è offensivo, anzi è discriminatorio, come ha stabilito una sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Milano che ha condannato la Lega Nord al pagamento di diecimila euro.
Qualche anno fa invece era lecito dirlo. Perché serviva a fare campagna elettorale contro Silvio Berlusconi. Il manifesto a destra è del 2009: all’allora presidente del Consiglio il Partito democratico rimproverava l’emergenza clandestini. Nero su bianco, su un manifesto elettorale affisso a Roma. Era il 2009 ma sembra ieri: il governo del Cavaliere firmava accordi con i paesi del Nordafrica come la Libia per tentare ridurre gli sbarchi, e ci riesce. Il Pd faceva spallucce: «Non basta», dice il dem Mario Barbi mentre l’allora ministro ombra all’Interno Marco Minniti diceva: «Lampedusa è al collasso, segno dell’incapacità di questo governo di gestire i flussi migratori». (ilgiornale.it)
Parliamo di poche migliaia di immigrati, non delle attuali centinaia di migliaia.
E allora vi chiedete ancora perché un partito antisociale ed elitista quale l’attuale PD sia stato letteralmente travolto alle elezioni?
Anzi c’è da domandarsi per quali oscuri motivi il PD abbia tuttora degli elettori che ancora si definiscono «di sinistra».

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Sempre approfondito e penetrante nelle sue analisi politiche, il buon Seyan.