
JOKER SOROS E LA SOCIETÀ DEL CAOS.
Joker Soros è l’icona dell’Occidente psicotico e della religione neognostica del Capitalismo Totalitario che ci porterà all’estinzione di massa.
JOKER SOROS E PAUL KRUGMAN
Il Capitalismo Totalitario dei Soroi è puro irrazionalismo psicopatico. Scrive il Nobel Paul Krugman,
Nessuno che abbia letto una rivista d’affari negli ultimi anni può ignorare che in questi giorni ci sono davvero investitori che non solo spostano denaro in previsione di una crisi monetaria, ma effettivamente fanno del loro meglio per innescare tale crisi per divertimento e profitto. Questi nuovi attori sulla scena non hanno ancora un nome standard; il termine che propongo è ‘Soroi’
IL CAPITALISMO TOTALITARIO DEI SOROI E’ PURO CAOS
In “Psicopolitica” il filosofo Byung-Chul Han tratteggia la società postmoderna come psicotica, afflitta da isteria, psicopatia, depressione e burnout.
Non potrebbe essere diversamente: la religione neognostica del Capitalismo Totalitario sfrutta il cervello limbico degli umani per accumulare capitale.
Emozioni, sensazioni, passioni, desideri, vengono amplificati per offrire gratificazioni mercantili immediate. Le stesse emozioni vengono vendute come merce.
Chiosava Jacques Lacan, «il Capitalista è colui che trasforma i desideri in merce».
Una religione immanente e imputridita dalla corrotta sarx, qual è appunto il Capitalismo dei Soroi – che odia la razionalità, che odia l’epistème – non è differente dalle altre religione neognostiche del XX secolo come Nazifascismo e Stalinismo.
Nel Capitalismo Totalitario c’è solo la pars destruens, c’è solo la dissoluzione.
I Soroi, da Bezos a Gates, dai Rockefeller ai Rothschild, indossano la maschera dei magnati illuminati e filantropi, ma sotto quella maschera c’è soltanto la psicopatia criminale di Joker.
Se nel film è Gotham ad aver creato Joker, la realtà distopica in cui viviamo è stata creata dai Joker Soros.
IL CAPITALISMO DEI SOROI VUOLE COSTRUIRE UN’UMANITÀ FATTA SOLO DI ZOMBIE
Scrivevamo in “Psicopolitica, Biopolitica e i Soroi” che…
secondo la weltanschauung di Byung-Chul Han, esposta all’interno del libro “Psicopolitica”, nel neoliberismo «ciascuno è un lavoratore che sfrutta se stesso per la propria impresa» e, prosegue, «le attuali forme di produzione non sono determinate dalla “Moltitudine” cooperante, che Antonio Negri innalza a successore del “Proletariato”, ma dalla solitudine dell’imprenditore isolato in sé, che lotta con se stesso e si sfrutta volontariamente».
«La libertà sarà stata un episodio», conclude Han.
LA PSICOPOLITICA DI HAN INTERPRETA IL POSTMODERNO MEGLIO DELLA BIOPOLITICA DI FOUCAULT
Citiamo ancora Han: «Foucault parla espressamente di “biopolitica della popolazione”. La biopolitica è la tecnica di governo della società disciplinare. Essa, però, non è affatto adeguata al regime neoliberale, che sfrutta soprattutto la psiche».
Invece,
per Foucault la biopolitica è il terreno in cui agiscono le pratiche con le quali la rete di poteri gestisce le discipline del corpo e le regolazioni delle popolazioni. È un’area d’incontro tra potere e sfera della vita. Un incontro che si realizza pienamente in un’epoca precisa: quella dell’esplosione del capitalismo[2].
Il biopotere, potere sulla vita, si è sviluppato nei secoli XVII e XVIII in due direzioni principali e complementari:
- la gestione del corpo umano nella società dell’economia e finanza capitalista, la sua utilitizzazione e il suo controllo
- la gestione del corpo umano come specie, base dei processi biologici da controllare per una biopolitica delle popolazioni
(Wikipedia, voce Biopolitica)
SECONDO HAN IL TARDO CAPITALISMO È ANDATO OLTRE LA BIOPOLITICA DI FOUCAULT
Han sostiene infatti che nella società liquido-moderna attuale (copyright Z. Bauman) il paradigma della biopolitica è completamente superato.
Il potere del Capitalismo Totalitario non ha più necessità di disciplinare i corpi, ma manipola e seduce la psiche, così facendo, ogni individuo trasforma e sussume come propri i bisogni del sistema.
Il totalitarismo digitale sfrutta la libertà di ognuno: non la costringe, non la controlla troppo, anzi la suscita continuamente, la rende più produttiva e compiaciuta. Oggi il soggetto è un servo assoluto, perché non ha più nemmeno un padrone contro cui ribellarsi. […]
La libertà si è svuotata; il potere produttivo del singolo è espropriato. L’illusione di essere comunque liberi, soggetti capaci di negare e creare, va di pari passo con l’illusione della privacy e del possesso – nonostante tutto – della propria immagine. […]
Il soggetto è chiamato a farsi imprenditore di se stesso, investendo tutto su di sé, sul proprio potenziale e intanto lavorando gratis. (Francesco Paolella, vita.it)
SIAMO ZOMBIE CHE NON DORMONO MAI
Il Dataismo Digitale e il Capitalismo Totalitario rubano sempre più il nostro tempo e noi riduciamo le nostre ore di sonno per essere maggiormente produttivi e, quindi, siamo eternamente dormienti, incoscienti, decostruiti socialmente e mentalmente.
Agli antipodi dei “Risvegliati”, come Buddha e Cristo.
Per questo ci fanno dormire sempre di meno. Perché, citando [Jonathan] Crary in “24/7 – Il Capitalismo all’assalto del sonno”, “il sonno interrompe risolutamente il furto di tempo che il sistema capitalistico compie ai nostri danni. La maggior parte delle necessità apparentemente fondamentali della vita umana – dalla fame alla sete all’impulso sessuale, al bisogno, più recente, di amicizia – sono state riproposte in versioni mercificate o finanziarizzate”. […]
Loro – gli alieni, i capitalisti, le Big Tech che raggiungono capitalizzazioni di mille miliardi alla borsa di New York e che da sole valgono quanto il Pil della Francia o della Gran Bretagna – vivono e prosperano mantenendoci nel sonno. (“Metti un like, lavora sempre, non dormi mai”, idiavoli.com)
IN RIFERIMENTO A “THEY LIVE” DI JOHN CARPENTER…
Essi vivono. Noi dormiamo, per produrre valore. […]
Carpenter ci racconta come lo stato etico (l’ideologia, per il filosofo tedesco Karl Marx) s’impone sul sonnambulismo della collettività non attraverso un atto di consapevolezza, la scelta degli occhiali da indossare per vedere il mondo, ma si manifesta proprio in quella che ci è data di considerare la realtà data, visibile senza occhiali.
Le società del tardo capitalismo sono composte da sonnambuli. Morti viventi che dormono sempre meno, perché dormono sempre. (idiavoli.com).
A seguire il post “They Live di John Carpenter”:
They Live di John Carpenter – L’Isola di Avalon
They Live di John Carpenter – L’Isola di Avalon
La miglior allegoresi del regista americano John Carpenter sul Capitalismo Totalitario è sicuramente il film “They Live” – Essi Vivono.
Source: www.isoladiavalon.eu/they-live-di-john-carpenter/
LA “SOCIETÀ DELLA STANCHEZZA” È LA SOCIETÀ DI JOKER SOROS
Nel suo libro La società della stanchezza (Nottetempo, 2012, pp. 81, Traduzione di Federica Buongiorno), il filosofo Byung-Chul Han sostiene che la società del XXI secolo non può più essere intesa come una società di tipo disciplinare, ma una società della prestazione. I soggetti infatti che la compongono non sono più sottoposti, attraverso determinati dispositivi, a forme di obbedienza, come magistralmente ci ha insegnato Michel Foucault, si caratterizzano piuttosto come imprenditori di se stessi.
Le patologie cui tale soggetto incorre non sono più di tipo batterico o virale, a istanza immunologica, quanto di tipo neuronale. La depressione, la sindrome da deficit di attenzione o iperattività, il disturbo borderline di personalità o la sindrome di burnout, derivano da un eccesso di positività. È il terrore di non essere all’altezza delle proprie aspettative, qui ed ora, immediatamente, nella situazione di performance che ogni singolo individuo sente di dover offrire, ma che in effetti pretende prima di tutto da se stesso. (Riccardo Panattoni, doppiozero.com)
JOKER È ODIO E VIOLENZA E JOKER SOROS È UNO DEI PIU’ FEROCI ODIATORI DELLO STATO DI ISRAELE
Chiosa Deborah Fait in “Soros contro Israele e il mondo democratico”, enumerando tutti i movimenti antisionisti/antisemiti finanziati da George Soros:
Partiamo dall’idea di una società globale, un sogno fantascientifico in cui non esistono nazioni o popoli ma un unico mondo senza confini, senza radici, senza tradizioni, senza identità. A pensarci sarebbe la più triste delle realtà, non esisterebbero culture nazionali, nessun colore se quello grigio dei senza patria in una società aperta e senza regole, priva di desideri e di valori.
Un incubo senza fine.
Caroline Glick che nomino spesso perchè la considero una delle maggiori intellettuali sioniste e una grande giornalista, ha scritto che Soros, con le ong che finanzia, alimenta l’emigrazione clandestina in Europa per minare l’identità nazionale e la democrazia allo scopo di “indurre il caos”. (Deborah Fait, “Soros contro Israele e il mondo democratico”, informazionecorretta.com)
Michael Laitman cerca di spiegare (e di spiegarsi): “Per quale motivo esistono Ebrei Antisemiti” come George Soros?
Sidney e Max Blumenthal, Noam Chomsky ed anche Bernie Sanders, sul quale ho scritto in un articolo precedente, sono esempi lampanti di ebrei impegnati in attività anti Israele. Forse l’archetipo dell’odio verso Israele è il miliardario George Soros. Il Signor Soros spende milioni dei suoi soldi ogni anno per sostenere organizzazioni anti Israele e fa pressione sul governo americano affinché supporti le ipotetiche “vittime” di Israele.
Natan Sharansky, ex presidente della Jewish Agency (n.d.t. Agenzia Ebraica), ha creato quello che è conosciuto con il nome di Triplo “D Test” per distinguere il semplice criticismo nei confronti d’Israele dall’antisemitismo. Le tre “D” sono: Delegittimazione di Israele, Demonizzazione di Israele e il Doppio Criterio, l’applicazione di due pesi e due misure nei confronti di Israele. Quando le azioni dei prominenti ebrei di cui ho accennato sopra sono state sottoposte al “D Test”, essi sono passati “a pieni voti” e sono stati etichettati come accaniti antisemiti.
IL SOROSISMO È ANTISEMITISMO ED È L’AGENDA MONDIALISTA IN PROGRESS
Lo Stato d’Israele è pragmatico. Non considera da anni Soros un suo figlio, ma lo considera per quello che esso realmente è:
il più grande pericolo per la sua esistenza.
Soros, ebreo nato in Ungheria, che ha speso gran parte della sua fortuna a finanziare la destrutturazione etnica dell’Europa e degli Stati Uniti, in una perversa vendetta contro la civiltà europea, è stato ripetutamente attaccato dai governi meno compromessi con la finanza globale, come quello russo e ungherese. Un paio di anni fa, alcune sue Ong vennero messe fuorilegge a Mosca.
Nell’ultimo caso, il primo ministro Viktor Orban ha accusato Soros definendolo un nemico dello Stato. “Non permettiamo a Soros di avere l’ultima risata” dicono cartelloni accanto a una foto dello speculatore di 86 anni. Una campagna che secondo alcuni fomenterebbe l’antisemitismo.
Human Rights Watch, un’organizzazione finanziata da Soros, ha condannato la campagna dicendo che “evoca i ricordi dei manifesti nazisti durante la seconda guerra mondiale”.
Ma lo Stato ebraico non concorda. E dopo che l’ambasciatore d’Israele in Ungheria ha rilasciato una dichiarazione che denuncia la campagna dicendo che “evoca memorie tristi ed emana odio e paura”, il ministero degli Esteri di Israele ha diffuso un “chiarimento” dicendo che Soros è un obiettivo legittimo della critica. Di fatto scaricandolo e, finalmente, separando lo speculatore ebreo dagli ebrei in generale dietro la cui tragedia si è sempre fatto scudo.
“In nessun modo l’affermazione (da parte dell’ambasciatore) ha il significato di delegittimizzare le critiche a George Soros, che continua ad attaccare i governi democraticamente eletti di Israele”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Emmanuel Nahshon, aggiungendo che le organizzazioni di Soros hanno finanziato le organizzazioni “che fanno campagna perché allo Stato ebraico sia negato il diritto di difendersi”.
Perché Soros non ‘ebreo’, è un globalista. Odia le nazioni. Tutte. Non vuole che gli Ebrei abbiano uno Stato, vuole un mondo senza frontiere dove una minoranza di ‘eletti’ domini su una massa di mulatti: sudditi ideali. (“Anche Israele attacca Soros: «È un nemico delle Democrazie»”)
DIVAMPA LA VIOLENZA E IL CAOS DELLE PROTESTE: DIETRO C’È JOKER SOROS
A soffiare sul fuoco della “protesta degli ombrelli” ad Honk Kong ci sono – ça va sans dire – George Soros, USAID, Albert Einstein Institution (anche per tentare una nuova speculazione colossale al ribasso contro il dollaro di Hong Kong). Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. Ma ora viene sfruttata la maschera di Joker per generare il caos e la violenza contro gli Stati-Nazione e (anche se non è il caso della Cina) contro la democrazia e la libertà.
George Soros è un magnate ungherese- americano, investitore, filantropo, attivista politico e autore che guida più di 50 fondazioni sia globali che regionali. È considerato l’architetto di ogni rivoluzione e colpo di Stato di tutto il mondo negli ultimi 25 anni. A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia. I suoi servi hanno succhiato sangue a milioni e milioni di persone solo per farlo arricchire sempre di più. Soros è un oligarca che sponsorizza il partito Democratico, Hillary Clinton, centinaia di uomini politici di tutto il mondo. (DCLeaks.com)
Il suo epigono in Italia non poteva che essere Beppe Grillo, che ha creato un MoVimento a parole anti-sistema, nei fatti quinta colonna del sistema totalitario Liberal-Capitalista del XXI secolo.
In Italia è stato Beppe Grillo a bucare lo schermo appropriandosi del volto di Joker. Lo ha sbattuto davanti a settemila militanti pentastellati inneggiando al caos come “migliore forma di democrazia” […]
C’è qualcosa di drammatico nel vedere i meme, che su Twitter recitano “Dear Joker, Lebanon needs you” (“Caro Joker, il Libano ha bisogno di te”), o le scritte sui muri di Santiago che gridano “We are all clowns” (“Siamo tutti pagliacci”). Secondo Sari Hanafi dell’American University di Beirut, sentito nelle scorse ore dall’Huffington Post France, portare la maschera del cattivo di Batman “sottolinea la necessità di dare un ‘segno distintivo’ al movimento, come per i gilet gialli in Francia”. Su Tpi Luca Telese ha scritto che in molti Paesi sta saltando “il tappo del consenso rappresentativo”. […]
Attraverso il caos molti riescono a ottenere quello che democraticamente non riuscirebbero a raggiungere mai. (Andrea Indini, “La rivolta dei Joker che incendia il mondo”)

L’antidemocrazia di Joker Grillo riecheggia quella del contubernale Joker Soros: «Dobbiamo togliere il diritto di voto agli anziani».
Allora, direte voi, se “uno vale uno”, come affermano i Grillisti, l’anzianissimo Beppe Grillo, con i suoi 71 anni, non voterà mai più.
No, per il sedicente “Elevato” Grillo, ciò non vale. La sua chiosa è identica a quella del Marchese del Grillo.
Nel video che segue, Joker Grillo si vanta di essere il Caos.
Qualcuno dovrebbe ricordare al comico genovese che non fa ridere più nessuno, che il Caos del XX secolo fu rappresentato dal Nazifascismo e dallo Stalinismo.
Oggi il Caos è rappresentato dal Capitalismo Totalitario di George Soros e degli altri Soroi.
DIETRO LE MASCHERE C’È SEMPRE JOKER SOROS
Dietro le maschere da Joker indossate dai manifestanti in Libano, ad Hong Kong, dai Gretinisti, dagli Agitatori di Extinction Rebellion, c’è un solo volto, quello di George Soros, il cabalista globale che, più di ogni altri al mondo, spende innumerevoli miliardi di dollari e risorse politiche al fine di imporre la sua Società Aperta e la dissoluzione di ogni Stato Nazionale, l’ultima ridotta della democrazia e della libertà, come hanno sempre affermato filosofi illuminati come Roger Scruton e Costanzo Preve.
JOKER SOROS ODIA I CONFINI NAZIONALI POICHÉ DA TOTALITARISTA GLOBALE ODIA L’AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI
Tramite la cassa di risonanza dell’Europäische Wirtschaftsgemeinschaft ora denominata UE, George Soros ha costantemente affermato che i «confini nazionali sono un ostacolo». Soprattutto perché impediscono l’utilizzo della sua arma ibrida più esiziale, subito dopo le speculazioni economiche: l’Arma di Migrazione di Massa.
Un cacotopico Mondo senza confini nazionali è un mondo in cui tutti – a parte i Soroi e i Cheirocrati – sono schiavi.
Oltre gli Stati Nazionali c’è il Caos e la fine della Civiltà Umana. Un caos fatto di miliardi di individui sradicati, destoricizzati e incolti, che rifiutano di fare l’esperienza dell’appartenenza, che sanno vivere solo del costante flusso delle emozioni, dei piaceri e delle sensazioni momentanee, indotto dal Fascio-Capitalismo Digitale globalista.
Il Caos di Joker Soros.


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Ottimo e abbondante!
Un’ottima esegesi e un’ottima allegoria e cioè Soros come Joker. Complimenti!
..Ma se 9/11 è stato un inside job per invadere e seminare guerre in medioriente in stati nemici di Israele. E la guerra senza fine è finalizzata al caos totale e a guadagnare triliardi di dollari per i Sionisti Usa (Rockefeller Rothshild e tutti i miliardari amici loro che controllano banche e multinazionali militari) – allora Soros è uno di loro (lui si occupa di finanziare ong soprattutto) A questi non interessa altro che scatenare caos e guerre. Israele Iran Russia Cina – l’importante è distruggere…e accumulare ricchezze spropositate sulla sofferenza altrui
gli arci miliardari ebrei americani finanziavano hitler per mandarlo contro i russi…e nei campi di lavoro e sterminio finivano ebrei. Soros odia israele ed è ebreo
E’ il solito Seyan.
Provocatore e geniale.
Non posso che esprimere la mia meraviglia per quanto leggo. Mi si aprono prospettive inaudite e sorprendenti.